Aumento stipendi scuola, dai presidi ai docenti passando per Dsga e collaboratori: ecco tutte le cifre (AL LORDO) dell’indennità una tantum [TABELLA]
Il Decreto Legge “Anticipi”, pubblicato lo scorso 18 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, ha introdotto una novità per quanto riguarda i compensi dei dipendenti pubblici (dunque anche il personale scolastico). Da dicembre 2023, è previsto un aumento dell’indennità vacanza contrattuale, quale anticipo degli incrementi stipulati nei contratti collettivi nazionali del triennio 2022-2024, attualmente in fase di rinnovo.
Tabella con gli importi (espressi al lordo)
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Elaborazione Orizzonte Scuola su dati Ragioneria Generale dello Stato
I dati presentati sono un dettaglio sugli incrementi previsti nell’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) per diverse categorie di personale nel settore scolastico, come delineato dal Decreto Legge “Anticipi”.
NOTA BENE Le cifre in euro sono espresse in euro e sono puramente indicative. Possono variare sulla base della propria carriera. Si consiglia di verificare la propria posizione nelle sedi competenti.
Si lavora per averlo accreditato a dicembre
Il provvedimento propone una rilevante revisione dell’indennità vacanza contrattuale, con un aumento che ammonta a 6,7 volte l’importo annotato sulla busta paga di novembre. L’intento è quello di fornire un riconoscimento economico anticipato ai lavoratori, in previsione del rinnovo contrattuale. Per sostenerlo, è stato emanato un decreto ad hoc che stanzia immediatamente 2 miliardi di euro. A questi si aggiungeranno, con la prossima Legge di Bilancio, ulteriori 3 miliardi nel 2024 per completare gli aumenti stipendiali relativi al rinnovo contrattuale.
Tuttavia, questa agevolazione non sarà estesa a tutti i dipendenti. Il decreto esclude, infatti, esplicitamente il personale a tempo determinato. Con la sottoscrizione del nuovo contratto, gli aumenti programmati saranno riassorbiti, senza tradursi in alcun importo aggiuntivo per i dipendenti pubblici.
L’articolo 3 del Decreto n. 145 del 2023, associato alla Legge di Bilancio 2024 e intitolato “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, assegna le risorse per l’anticipo del rinnovo dei contratti pubblici.
Ecco quanto scritto: “Nelle more della definizione del quadro finanziario complessivo relativo ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente dalle amministrazioni statali, in via eccezionale, l’emolumento di cui all’articolo 1, comma 609, secondo periodo, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 l’indennità di vacanza contrattuale), nel mese di dicembre 2023 è incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato, salvi eventuali successivi conguagli”.
In dettaglio, in riferimento ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, è garantito al personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente delle amministrazioni statali, in via eccezionale, un incremento di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore dell’indennità di vacanza contrattuale erogata nel 2023.
Riguardo alla tempistica degli aumenti, non è ancora possibile fornire una risposta definitiva. Gli uffici del Ministero dell’Economia e del Ministero della Funzione Pubblica stanno operando affinché l’erogazione possa avvenire già a dicembre.
Quanto può corrispondere al netto? La cifra può variare considerando anche le ritenute previdenziali ed assistenziali oltre all’aliquota Irpef. Dunque un arretrato netto per un docente della scuola dell’infanzia e primaria potrebbe andare tra i 500 e i 630 euro, per un docente della scuola media tra i 500 e i 710 euro, mentre per un insegnante della scuola superiore tra i 550 e 740 euro.
Da segnalare, inoltre, che sarà confermato il taglio del cuneo fiscale di sette punti in meno per i redditi fino a 25 mila euro, sei punti in meno per i redditi fino a 35 mila euro cui si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce al 23%: misure che contribuiranno a rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti.