Contratto scuola, aumenti e arretrati: 101 euro (medi lordi) e quasi 2500 euro (medi lordi). ACCORDO FIRMATO [scarica TESTO e TABELLE]

È stato firmato oggi pomeriggio in Aran con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative l’accordo per erogare l’anticipazione della parte economica del Comparto Istruzione e ricerca 2019-2021, che interessa un milione e 232.248 dipendenti, di cui un milione e 154.993 appartenente ai settori scuola e AFAM (compresi 850mila docenti) e 77.255 dei settori Università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
Intesa solo sul fronte economico, successivamente nuova trattativa sul fronte normativo
Nell’accordo è previsto un incremento del tabellare per tutti i dipendenti del comparto, nonché un incremento delle indennità fisse e ricorrenti.
L’incremento medio lordo al mese per 13 mensilità per tutto il comparto è pari a 98 euro.
Per quanto riguarda il personale docente, gli incrementi medi lordi ammontano a 101 euro, pari a un incremento percentuale superiore al 4,2%.
Il Contratto consentirà la corresponsione di arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola (per i docenti l’ammontare è di 2.450 euro medi).
Gli arretrati e i benefici saranno erogati entro fine anno, come da impegno del Governo.
Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Si libera, dunque, il campo dall’assillo di una parte economica la cui urgenza si impone vista l’attuale crisi socio-economica che imperversa sul Paese.
La trattativa sul contratto proseguirà senza ritardi anche sulla parte normativa. sulla riforma di vari ordinamenti professionali (Ata, Università, Enti di ricerca, Afam) e sull’allocazione delle risorse residue. A questo scopo l’Aran ha già convocato i sindacati per il 15 novembre (Ata), il 21 novembre (Afam) e il 23 novembre (Università e Enti di ricerca).
Entro 10 giorni ratifica dell’intesa economica
Sul fronte economico, secondo quanto apprende Orizzonte Scuola, ci sarà l’approvazione, in tempi rapidi, da parte del Ministero dell’Economia, un passaggio in Consiglio dei Ministri e la certificazione della Corte dei Conti. Il tutto dovrebbe avvenire entro 10 giorni. Aran ha mandato già le tabelle al Ministero dell’Economia. C’è volontà politica di fare presto e bene.
Aumenti stipendi e arretrati, per docenti e Ata soldi in più da dicembre: tutto in automatico, senza fare alcuna domanda [SCARICA LE TABELLE]
Le parole del premier Meloni
“Registriamo con piena soddisfazione la firma dell’accordo per il rinnovo del contratto della scuola tra i sindacati e il Ministero dell’Istruzione. Si sblocca così una vicenda di grande interesse pubblico, che coinvolge circa 1,2 milioni di persone, delle quali 850.000 docenti”. Così Palazzo Chigi in una nota.
“L’accordo, atteso da tempo, comporta un impegno finanziario importante, che corrisponde alla volontà del governo di effettuare un forte investimento nella formazione e nell’istruzione dei giovani, essenziale per un paese avanzato che voglia competere tra le moderne economie della conoscenza. È un risultato importante frutto dello spirito di collaborazione avviato dal governo con le parti sociali e che ci auguriamo possa raggiungere in futuro ulteriori importanti obiettivi”.
Le parole del ministro Valditara
“Oggi è una giornata storica” dichiara il Ministro Valditara “caratterizzata anzitutto da un nuovo modo di intendere il rapporto tra il governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla risoluzione pragmatica dei problemi. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola”.
“Con questo accordo otteniamo lo sblocco di risorse per Natale e, grazie anche alle risorse aggiuntive di 100 milioni deliberate nel decreto legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti” prosegue il Ministro.
“Diamo così un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente. Siamo consapevoli che si tratta di un primo passo, un primo passo atteso da tanto tempo e ottenuto in un contesto peraltro difficile a causa della crisi energetica: abbiamo voluto dare subito un chiaro segnale politico di svolta rispetto al passato. Quando ho annunciato una Grande Alleanza per la Scuola e per il Merito” conclude Valditara “non intendevo fare della retorica, ma indicare la strada che oggi iniziamo a percorrere con questo accordo: una grande collaborazione tra istituzioni, parti sociali, docenti, studenti, famiglie, ognuno nel suo ruolo, per prenderci cura di quella straordinaria comunità che è la scuola italiana”.
Le parole del ministro Zangrillo
“È stato raggiunto l’accordo sul contratto del comparto Istruzione e Ricerca, che riguarda 1,2 milioni di dipendenti”. Lo rende noto il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a margine del Consiglio dei Ministri. L’intesa, che verrà sottoscritta domani, prevede per i docenti un incremento medio pari a 100 euro, a cui si aggiungeranno le risorse del successivo accordo.
“Grande soddisfazione” per il via libera al contratto viene espressa dal ministro Zangrillo. “Si tratta di un accordo molto importante per una categoria che ha un ruolo centrale nella crescita del Paese – sottolinea –. Ringrazio Aran e i sindacati per il lavoro svolto, che ci permette di arrivare alla firma entro i tempi previsti”.
Le parole dei sindacati
“L’incontro di oggi tra sindacati e ministro – commentano i segretari generali di categoria – segna una svolta decisiva nel confronto fra le parti per il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca. L’accordo prevede una prima sequenza contrattuale di natura economica, da definire nella giornata di domani con l’utilizzo delle risorse disponibili, finalizzato a liquidare entro dicembre gli arretrati maturati nel corso del triennio di vigenza contrattuale e a corrispondere una prima tranche di aumento alle retribuzioni del personale”.
Le parole di Naddeo (Aran)
“La firma di oggi è un traguardo fondamentale per la parte economica del contratto, che permetterà il prosieguo delle trattative sulla parte normativa e sugli ordinamenti professionali dei vari settori che compongono il comparto. A questo primo accordo faranno seguito oltre al contratto per la parte normativa, le integrazioni per la parte economica previste dall’accordo politico firmato ieri con l’impegno del ministro per l’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, a reperire le risorse aggiuntive in legge di Bilancio per il 2023. Ringrazio tutti i sindacati per il positivo e proficuo apporto per la chiusura del Contratto”, ha sottolineato il presidente Aran, Antonio Naddeo, dopo la firma del Ccnl 2019-2021.
L’opposizione, e in particolare il Partito Democratico, sostiene invece che l’intesa sia arrivata grazie alle risorse già stanziate dal precedente governo guidato da Mario Draghi.