Aumenti stipendi e arretrati, più soldi da dicembre per docenti e Ata: tutto in automatico senza fare alcuna domanda

Accordo raggiunto tra il governo e i sindacati sul rinnovo del contratto. Dopo oltre sette ore di trattative, l’intesa è stata raggiunta sul lato economico (relativamente al trattamento fondamentale riguardante gli stipendi tabellari e le componenti fisse del trattamento accessorio), mentre per quanto riguarda l’aspetto normativo tutto sarà spostato nel 2023.
Si prevede per i docenti e il personale Ata un aumento medio già da dicembre pari a 105 euro lordi, che diventeranno 123 euro lordi in media da gennaio.
I fondi stanziati – 2.21 miliardi per aumenti e arretrati, 89 milioni per la retribuzione fissa e altri 100 milioni una tantum – serviranno anche a liquidare entro la fine dell’anno gli arretrati, circa 3mila euro in media. A queste saranno aggiunte le risorse del successivo accordo: il ministro si è impegnato a reperire circa 300 milioni di euro nella prossima legge di Bilancio per completare gli aumenti contrattuali.
Il rinnovo riguarda circa 1,2 milioni di dipendenti pubblici del comparto Istruzione e Ricerca, di cui oltre 850mila insegnanti.
Attualmente gli stipendi dei docenti e del personale ATA sono determinati in base al CCNL Istruzione e Ricerca 2016-2018 del 19 aprile 2018.
In base al grado scolastico e all’anzianità di servizio cambierà l’importo spettante. Chi ad esempio ha una fascia di anzianità fino a 8 anni riceverà di meno rispetto a chi ha circa 20 anni di servizio. Differenza sostanziale anche per il grado scolastico.
Le fasce di anzianità sono sei: 0-8, 9-14, 15-20, 21-27, 28-34 e da 35, mentre i gradi scolastici sono quattro: infanzia e primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado (personale diplomato), secondaria di secondo grado (personale laureato).
È importante sottolineare che tutto avverrà in modo automatico, senza bisogno di presentare alcuna domanda o rivolgersi a strutture intermedie. Il personale scolastico si vedrà corrisposto gli aumenti e gli arretrati, relativi al contratto 2019-21, a partire dal mese di dicembre tramite emissione speciale della Ragioneria dello Stato.