Aumenti di stipendio solo ai docenti aggiornati e a chi ha studenti con voti alti, Pacifico (Anief) si oppone

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La volontà di legare gli aumenti di stipendio alla formazione degli insegnanti è prima di tutto “inopportuna, visto che abbiamo il contratto scaduto. Non si può pensare di andare a scrivere in quel contratto delle cose nuove rispetto a un lavoro già svolto. In quel contratto bisogna soltanto definire quanto sono gli arretrati rispetto all’aumento del costo della vita e rivedere i livelli dei profili professionali”.

Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista ad Orizzonte Scuola.

“Abbiamo detto al ministro – dice Pacifico – di bloccarsi sull’idea di dare dei soldi in più a chi fa formazione in più e mette voti buoni agli studenti. Questa idea non può esistere nemmeno per legge: andrebbe a ledere il diritto sulla libertà di insegnamento. Lo abbiamo sempre contestato. Le situazioni di partenza degli studenti non sono sempre le stesse; le condizioni in cui operano gli insegnanti nella singola classe non sono sempre le stesse. Il risultato finale deve essere specifico per ogni studente”.

Pacifico ha quindi ricordato che “la formazione è importante, deve essere fatta ma deve anche essere retribuita durante l’orario di servizio. E’ tutto il contrario di quello che fa il governo, che ha imposto un corso di 25 ore per il sostegno fuori dall’orario di servizio e gratuito. Il governo deve mettere le risorse dove è giusto che siano messe: il personale va messo nelle condizioni di potersi formare”. Quindi ha auspicato la possibilità di “retribuire gli anni sabbatici, che ad oggi sono gratuiti”.

“In ogni caso – continua Pacifico -, i soldi in più si possono dare soltanto se si raggiungono i criteri standard di adeguamento degli stipendi all’inflazione. Non è giusto dare soldi in più a qualcuno a queste condizioni. Da un nostro studio risulta che l’inflazione è salita di 20 punti dal 2008 a oggi. Dare un anticipo di aumento a chi si forma e ha risultati buoni dagli studenti, quando gli stipendi rimangono 12,5 punti lontano dall’inflazione, è inaccettabile. Al personale scolastico di arretrati spettano altri 25 mila euro; gli aumenti, rispetto ai 107 euro finanziati, dovrebbero essere di 272 euro mensili”, ha concluso il sindacalista.

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