Aumenti di fine anno per docenti e Ata tra 1.000 e 2.000 euro medi lordi: Anief ricorda che per coprire il +16% di inflazione dovevano essere 4.000 e non comprende l’esclusione dei precari, scatta il doppio ricorso

Sugli aumenti di fine anno da dare a docenti e Ata si sta realizzando una doppia penalizzazione: la somma è inadeguata e per i precari non è prevista.
A ricordarlo è il sindacato Anief che, non a caso, ha preparato due ricorsi per recuperare le somme negate. “Da una parte siamo compiaciuti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perchè il governo ha finalmente sbloccato un assegno che varia da 1.000 a 2.000 euro lordi per il personale della scuola e anche per il personale dirigente, così come previsto dal decreto 145 del 18 ottobre 2023, che dà attuazione della Legge 234 del 30 dicembre 2021 la quale indica l’assegnazione, in assenza di contratto, del 50% del tasso d’inflazione programmata: si tratta dell’indennità vacanza contrattuale per tutto il 2024, che verrà assegnato ai dipendenti statali in assenza del contratto”. Poi va “ricordato che il debito che ogni lavoratore pubblico ha verso lo Stato è diventato di oltre 4mila euro di arretrati”.
“Inoltre – dichiara ancora Pacifico – non comprendiamo perché i precari non avranno questo assegno. Siamo decisi a ricorrere perché c’è da salvaguardare il principio costituzionale della parità di trattamento dei lavoratori e che anche l’Unione europea impone a tutti i suoi Paesi membri”. Il sindacalista al vertice dell’Anief ha oggi detto al Fatto Quotidiano che oggi il suo sindacato ha “avviato dei ricorsi” ricordando che l’entità “dell’indennità di vacanza contrattuale al 50% del tasso di inflazione programmata” non è una regalia ma è prevista la Legge. Inoltre, non corrisponde a quella dell’ultimo triennio pari a “16 punti percentuali” di perdita di potere di acquisto per via del caro-vita. Di fatto questi soldi sono assai meno di quello che dovrebbero percepire docenti Ata. “Abbiamo stimato che lo Stato dovrebbe quasi quattro mila euro in media al personale della scuola, non 1.500”, conclude Pacifico.
Anief ricorda che stanno partendo tante diffide, su richiesta dei dipendenti della scuola. Una vertenza, a parte, riguarda i precari, che sono stati discriminati e quindi sono stati avviati i ricorsi per tutti i supplenti che hanno prestato servizio a partire dal 1° gennaio 2022, così da fare loro recuperare fino a 1.500 euro. Fanno ben sperare i tanti esiti positivi prodotti dai giudici negli ultimi tempi: dalla Carta del docente alla ricostruzione della carriera, delle ferie non godute agli scatti stipendiali. Tutti diritti lesi, sui quali sempre più giudici ci stanno dando piena ragione.