Aumentano i contagi a scuola: i pediatri italiani rispolverano le mascherine ma non tutti sono d’accordo. Cosa ne pensi? [VOTA IL SONDAGGIO]

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La ripresa dei contagi covid negli ultimi giorni ha portato nuove riflessioni sul tema, con gli scienziati che si dividono fra chi vorrebbe intervenire con nuove misure precauzionali e chi invece non vuole sentire parlare di allarme.

Come abbiamo spiegato in precedenza, i pediatri della SIP proporrebbero maggiore cautela. L’aumento dei contagi in età scolare di questi ultimi giorni “dimostra infatti, ancora una volta – avverte la presidente Sip Annamaria Staianocome i bambini rappresentino un serbatoio per il virus e possano sviluppare l’infezione e anche trasmetterla”.

Rispetto poi alle mascherine, “certamente giocano un ruolo importante nel limitare il contagio, anche perché in età pediatrica è comunque difficile mantenere un distanziamento. Al di sotto dei 5 anni la mascherina non è mai stata prevista, ma con la ripresa delle infezioni nella fascia in età scolare – afferma Staiano – attendiamo delle indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione e penso che la misura delle mascherine a scuola dovrebbe essere rivalutata, anche se la vaccinazione resta l’arma più sicura per combattere la diffusione del virus“.

Posizione condivisa anche da Giovanni Sebastiani, primo ricercatore presso l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone” del Cnr, in un’intervista a Fanpage.it,: Con bassa copertura vaccinale e in assenza di soluzioni alternative efficaci gli studenti e gli insegnanti dovrebbero continuare a indossare le mascherine a scuola“.

Secondo Sebastiani “siamo all’inizio di una nuova ondata” e il rialzo dei casi registrato in Italia sarebbe correlato a tre principali fattori: la riapertura delle scuole, lo stop all’obbligo delle mascherine e soprattutto il calo della protezione conferita dai vaccini.

Di diverso avviso Matteo Bassetti, il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Proprio nelle ultime ore ha preso una posizione netta con un tweet: “L’unica cosa che alcuni conoscono per combattere il Covid è quello di mettere restrizioni a scuola. L’equazione è semplice: salgono i tamponi positivi: mascherine obbligatorie in classe. Basta colpire sempre la scuola“.

Nel caso di “un evidente peggioramento epidemiologico” di Covid-19 “con grave impatto clinico e/o sull’assistenza sanitaria e/o sul funzionamento dei servizi essenziali”, l’uso delle mascherine “in spazi pubblici chiusi potrà essere una prima opzione per limitare la trasmissione nella comunità. Analogamente, nel caso di un sensibile peggioramento dell’epidemia, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.

Si tratta di uno dei passaggi di una nuova circolare del ministero della Salute, al momento ancora in bozza e all’esame delle Regioni – come apprende l’Adnkronos Salute – in cui si forniscono alcune indicazioni in vista della stagione fredda.

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