Atto di indirizzo contratto scuola: oltre 3 miliardi per l’aumento degli stipendi, superare la figura del docente incentivato, valorizzazione ATA e DSGA. Le indicazioni del Ministero
Presentate ai sindacati le linee programmatiche del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in vista dell’emanazione delle Linee di indirizzo propedeutiche al Contratto 2022-24. La riunione, alla presenza del Ministro, si è tenuta a Viale Trastevere alla presenza dei rappresentanti ministeriali e delle forze sindacali.
Secondo quanto raccolto da Orizzonte Scuola, il Ministero, oltre a presentare quanto verrà investito nel settore dell’istruzione tramite gli stanziamenti in Legge di Bilancio, ha parlato anche della figura del docente stabilmente incentivato, così come previsto dalla Legge 36/2022. Si punta ad ampliare la platea. Il Ministero, inoltre, si è impegnato a trovare maggiori risorse per garantire la formazione continua del personale scolastico. Sul tavolo anche le politiche di welfare, con diversi provvedimenti al vaglio, oltre a quelli già previsti. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita dei lavoratori della scuola, offrendo loro servizi e benefici che possano aiutarli a conciliare lavoro e vita personale.
Aumento degli stipendi e non solo: l’atto di indirizzo del Ministero
Al centro della proposta del Ministero, in base a quanto raccolto, c’è un sostanziale aumento delle retribuzioni, con circa 3 miliardi di euro destinati a incrementare gli stipendi base del personale scolastico. Ma il piano del Ministro va ben oltre il mero aspetto economico. Si propone infatti una riforma strutturale del ruolo docente, abbandonando il concetto di “docente stabilmente incentivato” in favore di figure più flessibili e orientate al supporto didattico e all’implementazione dei piani formativi.
Un aspetto innovativo del piano è il sistema di incentivi misto che il Ministro intende introdurre. Tale sistema, secondo Viale Trastevere, amplierebbe la platea dei beneficiari, combinando compensi annuali per funzioni specifiche con incentivi stabili ottenibili al termine di un percorso pluriennale. L’obiettivo è chiaro: motivare e premiare l’impegno e la crescita professionale dei docenti nel lungo periodo.
La formazione continua è un altro pilastro fondamentale della proposta. Il Ministro ha sottolineato l’importanza di potenziare il sistema di formazione professionale per i docenti, riconoscendo che un corpo insegnante costantemente aggiornato è essenziale per mantenere alta la qualità dell’istruzione.
Non sono stati dimenticati gli ATA. Il piano prevede infatti la valorizzazione e il consolidamento dei nuovi ordinamenti per queste figure cruciali per il funzionamento delle scuole. Anche i DSGA beneficeranno di questo piano, con fondi dedicati alla loro valorizzazione a partire dal 2025, derivanti dalle economie del ridimensionamento della rete scolastica.
Per realizzare questi ambiziosi obiettivi, il Ministro ha delineato un piano finanziario che va oltre gli stanziamenti della legge di bilancio. Sono previsti fondi aggiuntivi per la formazione, che partiranno da 14,6 milioni di euro nel 2023 per arrivare a 43,8 milioni annui dal 2026, con un’ulteriore iniezione di 50 milioni dai Programmi Operativi Complementari.
Un aspetto interessante del piano finanziario è l’utilizzo intelligente delle economie derivanti dalla riduzione dell’organico dovuta al calo demografico. Tali risparmi, che aumenteranno progressivamente nei prossimi anni, saranno reinvestiti nella valorizzazione professionale dei docenti, partendo da 40 milioni nel 2026 fino a raggiungere 387 milioni annui dal 2031.