Ateneo Catania, Fioramonti incontra nuovo Rettore dopo indagine “Università Bandita”

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Università di Catania: Fioramonti incontra il nuovo rettore per chiarire quanto successo con l’indagine “Università Bandita”.

Università di Catania, sospesi il Rettore e nove docenti: avrebbero truccato i concorsi

Il fatto

Ricordiamo che il precedente rettore e nove docenti dell’Università catanese sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio per l’accusa di aver truccato i concorsi dell’Ateneo.

Incontro Fioramonti – nuovo rettore

Il post su FB del Ministro:

“Ieri ho voluto incontrare il neo-rettore eletto dall’Università di Catania, il prof. Francesco Priolo, subito prima di firmare la sua nomina. Era importante per me chiarire che quanto successo con le indagini “Università Bandita” fosse una pagina da archiviare quanto prima. Ho trovato il rettore sinceramente sensibile sul tema e disponibile ad avviare da subito un percorso in cui l’Università di Catania possa attestarsi come la più dedita alla trasparenza e alla correttezza nell’intero panorama nazionale. Il faro del Miur sarà puntato in quella direzione. Come Ministro sarò pronto ad apprezzare da parte dell’Università di Catania una vera svolta, da considerare anche all’interno delle dinamiche redistributive delle risorse universitarie nel Paese.

Posso inoltre annunciare che gli stessi ispettori del Mef, inviati a Catania, stanno procedendo ai controlli, con la totale collaborazione dell’attuale dirigenza universitaria. L’ex rettore Pignataro si è già dimesso dalla COEP (Commissione per la contabilità economico-patrimoniale delle università), come richiesto da molte parti.

Questi rimedi postumi ovviamente non bastano, perché delle persone sono rimaste offese nella vita e nella carriera. Per prevenire che in futuro accadano cose del genere stiamo provvedendo a mettere in campo delle misure che avevo richiesto con forza fin da Viceministro. Si tratta nello specifico: di un protocollo con Anac riguardante i concorsi universitari; della costituzione già in essere di un ufficio apposito del Miur denominato Osservatorio per i concorsi della ricerca e dell’alta formazione; di DM che attiva Anvur per dei controlli a campione sugli stessi concorsi; infine abbiamo intenzione di imporre ai commissari di concorso condannati l’esclusione per un lungo periodo dalle commissioni o da incarichi di rilievo nelle università.

Tutto ciò non basta e non basterà, finché la parte migliore della comunità accademica non svilupperà da sé gli anticorpi necessari a contrastare le dinamiche clientelari. Personalmente sarò in prima linea, nei limiti del diritto e dell’autonomia universitaria, in questa battaglia culturale e morale.”

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