ATA senza competenze nelle segreterie: “Servono concorsi per esami, formazione e addestramento”. Ma il problema sono anche gli stipendi
Compiti sempre più difficili e delicati nelle segreterie scolastiche, ai quali devono far fronte quotidianamente gli amministrativi ATA, spesso senza formazione. Un problema cronico se affiancato all’altro grande tema ATA: il precariato. Da quest’anno, come requisito d’accesso nelle graduatorie di terza fascia, è stata introdotta la certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale.
La CIAD sarebbe stata introdotta nel CCNL proprio con l’intento di avere personale più preparato nel campo informatico.
La questione è però più complicata: tanti supplenti senza esperienza coprono ogni anno le migliaia di posti vacanti. Al ruolo si arriva da graduatorie 24 mesi, senza selezione: sono infatti sufficienti due anni di servizio. Un sistema di reclutamento vecchio che certo non poteva prevedere i grandi cambiamenti degli ultimi anni e i tanti adempimenti legati al PNRR.
“Da quando si è di ruolo come collaboratore scolastico si acquisiscono punteggi e anzianità per essere convocati come amministrativi” spiega l’Associazione DiSAL. “Non c’è un meccanismo di selezione per competenze e spesso il personale di segreteria non sa usare programmi basilari del pacchetto office come excel o un foglio di calcolo in generale” evidenzia.
Quello che serve secondo l’Associazione di DS sono “regolari meccanismi di immissione che valutino le competenze per svolgere un compito delicato ed essenziale di supporto alla vita della scuola: ci vogliono competenze informatiche, legislative, relazionali (hard skills) e molte soft skills”.
La faccenda dell’amministrativo che arriva al ruolo senza adeguata competenza è legata, tuttavia, anche alla retribuzione: “Del resto – dobbiamo tristemente ammetterlo – con competenze maggiori la prima opzione per un neolaureato è quella di lavorare come AA in una segreteria di una scuola con stipendi che non consentono di vivere in alcune grandi città italiane, Milano su tutte?” si chiede Paolo Maino.
Anquap batte da tempo per una modifica radicale del sistema di reclutamento: “L’unica soluzione può essere un concorso per esami e successivo periodo di formazione e addestramento” afferma il presidente Germani. Una strada da seguire anche per i supplenti annuali o al 30 giugno, quella del periodo di formazione e addestramento.
La grande assente tra il personale ATA è spesso proprio la formazione.
“Da quest’anno anche il personale ATA può utilizzare i fondi destinati al personale docente nel MOF per la formazione” ricorda Pacifico, presidente Anief. “Bisogna estendere la carta docenti da 500 euro al personale ATA, che deve avere riconosciuto un mansionario e uno stipendio adeguato rispetto a livelli professionali definiti più di 50 anni fa”.