ATA senza competenze in segreteria: “I collaboratori non sono solo quelli con scopa e straccio. Tanti sono laureati, supplenti pur di lavorare”
Non è passata inosservata la lettera di un dirigente scolastico, pubblicata ieri dalla nostra redazione, che descrive quello che succede in tante segreterie scolastiche: le poche competenze del personale e il lavoro sempre più complesso che ormai si cela dietro le scrivanie degli uffici scolastici.
Il problema principale evidenziato dal dirigente scolastico è il passaggio dal profilo di collaboratore scolastico a quello di amministrativo senza un’adeguata formazione. “C’è un balletto di collaboratori scolastici che riescono ad accedere alle poltrone degli uffici, molti al primo incarico, senza competenze, provocando paralisi e danni al buon andamento dell’attività amministrativa” ha scritto il DS. “Non è possibile – ha aggiunto – che nelle segreterie scolastiche ci sia questo “transito automatico” garantito per legge, da un profilo all’altro (da collaboratore scolastico ad assistente amministrativo e da assistente amministrativo a DSGA), senza alcuna selezione, concorso, formazione”.
Il punto è stato messo in luce recentemente anche dall’Associazione DiSAL: “Non c’è un meccanismo di selezione per competenze e spesso il personale di segreteria non sa usare programmi basilari del pacchetto office come excel o un foglio di calcolo in generale”.
I collaboratori scolastici rispondono alla lettera
Fra le risposte arrivate alla redazione di Orizzonte Scuola c’è quella di Anna, che ricorda come “da diversi anni, per accedere alle graduatorie per Collaboratore, è necessario il diploma di maturità come titolo di accesso, che ci sono moltissimi collaboratori laureati o in procinto di esserlo e con numerosi attestati di abilità informatiche e che, da quest’anno, occorre la CIAD per accedere alle graduatorie da Assistente Amministrativo”.
“I giovani diplomati a cui aspirerebbe il Dirigente, al contrario dei collaboratori, non hanno esperienza delle molteplici attività che si svolgono in ogni scuola e che vengono gestite quotidianamente e con grande professionalità, proprio dai collaboratori scolastici. Purtroppo- aggiunge – i pregiudizi sono duri a morire e ancora e soltanto si vedono i collaboratori come persone “inferiori” che non devono aspirare a migliorare la propria posizione, nonostante titoli di studio e certificazioni informatiche e che devono soltanto brandire scopa e straccio per tutta la durata del loro percorso lavorativo nella scuola. Sono stata Assistente Amministrativa per 41 anni, ho una laurea in Lettere e nella mia carriera scolastica ho conosciuto tanti collaboratori colti, preparati e più che meritevoli di occupare un posto nelle Segreterie scolastiche” conclude.
E ancora Maria, collaboratrice scolastica con laurea in economia, due master, che per 10 anni ha cercato di lavorare negli enti creditizi con scarsi risultati: “Capisco i dirigenti e lo staff degli amministrativi che ogni anno si ritrovano ad operare con nuovi colleghi alle prime armi, però ci sono tanti collaboratori che sanno usare perfettamente un pc, con qualifiche e titoli sudati sui libri. Come me che ho iniziato 4 anni fa lontano dalla mia regione e con spese esose: pur di lavorare ho iniziato facendo il collaboratore sperando poi di avere la possibilità di fare l’assistente amministrativo e dare valore al mio titolo. Bisogna dare sempre una possibilità alle persone”.
“Il problema è a monte, secondo una neo amministrativa, ex collaboratrice scolastica: poco personale, troppo lavoro. Nelle segreterie c’è poco personale, non c’è modo di poter fare affiancamento, non ci sono corsi per i neoassunti da poter fare”.