ATA e smart working: serve la formazione. Lettera

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Inviata da Gabriella Gozzo – Nelle varie chat whatsapp e di gruppi Facebook noto le continue lamentele di colleghi su come il personale
ATA, in questi giorni di crisi ed emergenza, sia quello più vessato e poco considerato, sia dai docenti in primis che non capiscono l’importanza della segreteria per la gestione amministrativa, sia da parte dei sindacati e in ultimo anche dal MIUR.

Tralasciando di come i sindacati abbiano poco interesse alle flebili risorse della segreteria per ogni istituto scolastico anche senza emergenza epidemiologica; la questione che voglio sottoporre alla vostra attenzione
adesso si rivolge a tematiche più attuali e attuabili.

Vorrei far emergere una questione cruciale di cui in questi giorni se ne sta parlando parecchio: il lavoro da casa e lo smart-working. Ma seriamente?
Tralasciando le scuole virtuose e chi invece è molto al passo con i tempi. Sono per evidenziare l’altra faccia della stessa medaglia. Quella poco conosciuta ai più.

La ministra Azzolina, a ragione, evidenziava che siamo ente pubblico e pertanto abbiamo bisogno di leggi ad hoc per il corretto funzionamento.

Emanare un decreto che invita gli amministrativi al lavoro agile e i tecnici a cooperare per la DAD, mostra che siano lontano anni da luce dalla realtà.
Non appena l’emergenza legata alla diffusione epidemiologica, sia terminata, e mi auguro lo sia presto, le segreterie si trovano sempre con un pugno di mosche in mano.

Lo smart -working, per chi come me relativamente giovane, è cresciuta a pane e computer, è l’apoteosi dell’evoluzione lavorativa. Poter lavorare da casa in modo flessibile, autonomo e senza troppe distrazioni è uno dei cardini dei nuovi lavori che entreranno nel nostro quotidiano.

Lo smart -working, telelavoro, lavoro da casa, lavoro agile, sono tutti sinonimi di un concetto: SAPER USARE IL COMPUTER E TUTTI I TOOL CONNESSI.

Ma quanti ATA e Docenti ad esempio sono in grado di far fronte a questo nuovo modo di lavorare? In quanti hanno la giusta formazione?
Il personale ATA, inoltre, con l’ultimo decreto “CuraItalia” ha la possibilità di lavorare da casa, ma per molti aspetto questa proposta sembra essere solo un’utopia.

Mostro subito un esempio, nella nota DPCM dell’9 marzo, si asserisce che:

  • il lavoro svolto deve risultare gestibile a distanza; ( questo significa che il computer da casa deve di un collegamento a Internet)
  • si deve essere in possesso, presso il proprio domicilio, di tutta la strumentazione tecnologica adeguata a svolgere il proprio compito (PC, collegamento Internet …);
  • si deve poter garantire la reperibilità telefonica nell’orario di servizio; (basterebbe un collegamento a skype come fanno in tutte le aziende)
  • le prestazioni lavorative in formato agile dovranno essere misurabili e quantificabili. (attraverso software e programmi da installare che molto non hanno idea cosa sia un software).

Questi punti denotano l’apertura di un argomento importante: la preparazione e la formazione.
Elemento importante è che non esiste un animatore digitale tra gli ATA (che sia presente per le problematiche di segreteria) grande il lavoro dell’ AD che lavora affinché i ragazzi possano continuare la loro formazione scolastica, ma quanti AD sono a disposizione della segreteria per esempio poter lavorare in remoto e spiegando tutti i software disponibili ad oggi, i tools, l’archiviazione, il GDPR; connessione sicure, protocollo, decreti e annessi e connessi?

Gli attuali software non sempre sono adatti all’archivio digitale, lavoro solo da pc e non sono predisposti per un cloud condiviso o condivisibile, e soprattutto sicuro. Il cloud serve ad avere documentazione
riservata difficilmente acquisibile (Google non è garanzia di riservatezza).

Molta della documentazione con cui lavora la segreteria è tutta cartacea e non on line o digitale. Abbiamo bisogno di una risorsa che permetta una graduale trasformazione dal cartaceo al digitale. Significa investire in risorse umane e nello loro competenze.

L’attuale personale, all’interno della scuola non sempre riesce a far fronte alle numerose vessazioni dirigenziali (vedasi passweb) ma adesso sbatte la faccia su direttive che mirano a imporre lo smart- working, pur di non rischiare di uscire fuori casa e in tutto questo non hanno la giusta formazione e il giusto personale tecnico.
Le soluzioni sono numerose e concilianti. Si potrebbe, ad esempio, pensare ad un animatore digitale per le segreterie, basta dare la giusta formazione come per i docenti. Si potrebbero trovare risorse con hanno molta dimestichezza con le normative, l’informatica e le lingue.

Si potrebbe pensare ad una carte simile a quella del docente. Sempre più le segreterie, sebbene abbiano ruoli esecutivi si trovano a dover far fronte a gestire materiale e documentazione che va ben oltre l’esecutività: i CUD, pagamenti, contratti, passweb, ricostruzioni di carriera con o senza sentenza.

Vogliamo ancora cercare scuse? Il personale ATA ha bisogno di una revisione e una ristrutturazione per traghettare l’attuale sistema scolastico nella scuola del futuro.

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