Assunzioni in ruolo, quest’anno appena 50 mila docenti e 12 mila Ata. Pacifico (Anief): siamo delusi

La conferma in queste ore delle 50 mila immissioni in ruolo dei docenti e 10 mila di personale Ata da attuare entro il 2023 non soddisfa il sindacato Anief, anche perché per vari motivi non andranno nemmeno tutte in porto: “Quelle autorizzate sono la metà delle cattedre e dei posti che ci aspettavamo”.
Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In un’intervista ad Italia Stampa, il sindacalista spiega che “dopo tanti anni si scende sotto la soglia dei 90 mila. Un po’ per colpa del Governo, un po’ per colpa dell’Europa, nella misura in cui non ci si mette d’accordo per trovare quegli strumenti sul reclutamento che per i docenti permetterebbero di assumere da Gps ma anche su tutti i posti vacanti e disponibili, non solo su da posti in organico di diritto”.
“Basti pensare – prosegue Pacifico – che su oltre 30 mila posti vacanti Ata si procede solo su 12 mila assunzioni, che corrispondono al turn over. Per i docenti, su 85 mila posti liberi se ne lasciano 35 mila per il concorso straordinario, quindi si procede solo con il 70%: la storia però ci insegna che i concorsi straordinari, ben nove procedure, non hanno risolto il problema del precariato, che si è anche aggravato con un incremento del 220% in pochi anni. Anief chiede quindi al Governo e al ministro dell’Istruzione e del Merito di procedere con il doppio canale di reclutamento già con la prossima legge di bilancio”, conclude il sindacalista autonomo.
Anief ricorda che l’abbandono da parte del Parlamento italiano di quel doppio canale di reclutamento (risalente al 2014) che ha assicurato l’assunzione di tanti precari per scorrimento dalle graduatorie: con questo sistema sarebbe possibile stabilizzare tanti supplenti (prima GaE, oggi GPS, tranne che su sostegno dove è in corso una procedura straordinaria). Solo che il doppio canale non è mai ripartito e anche gli insegnanti di religione cattolica devono rimanere precari a vita: quest’anno saranno soltanto in 129 ad essere assunti dai vecchi concorsi, a fronte di 7 mila posti vacanti e 14 mila supplenze.