Assunzioni idonei concorso 2020, Valditara: “Già 6mila assunti, gradualmente saranno tutti stabilizzati”
Alla Camera dei Deputati, durante il Question Time, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha risposto all’interrogazione urgente presentata dal deputato Luca Pastorino (Misto – +Europa) in merito all’assunzione dei docenti risultati idonei al concorso ordinario del 2020.
Valditara ha esordito sottolineando come la possibilità di assunzione per gli idonei al concorso del 2020 sia merito dell’attuale Governo, che a differenza del precedente si sarebbe fatto carico della loro situazione. Il Ministro ha ricordato come il precedente Governo, nel proporre un nuovo sistema di reclutamento alla Commissione Europea, non avesse incluso gli idonei del 2020, lasciandoli senza prospettive concrete.
L’attuale Governo, invece, ha reso le graduatorie del concorso del 2020 a esaurimento, garantendo così agli idonei la possibilità di essere assunti gradualmente, in parallelo e non successivamente alle assunzioni previste dal PNRR. A conferma dell’impegno preso, Valditara ha ricordato come già in questo anno scolastico siano stati assunti circa 6.000 tra vincitori e idonei dei precedenti concorsi, un numero superiore alle aspettative.
Il Ministro ha poi riconosciuto la necessità di rispettare i vincoli imposti dalla Commissione Europea nell’ambito del PNRR, ma ha anche annunciato l’intenzione di avviare un nuovo confronto con Bruxelles per ottenere maggiore flessibilità nell’attuazione della riforma del reclutamento. L’obiettivo è quello di tenere conto di situazioni specifiche del sistema italiano, come quella degli idonei del 2020, trascurate dal precedente Governo.
Valditara ha concluso rassicurando i docenti idonei: “Questo Governo è stato di parola assumendosi il compito di dare una prospettiva concreta a tali docenti, accogliendo la sfida di conciliare le esigenze di un reclutamento che si svolga ordinariamente attraverso procedure concorsuali con quelle delle diverse categorie di precari ed idonei che negli anni si sono formate e alle quali non si era data finora alcuna prospettiva e alcuna risposta”.
Il testo dell’interrogazione parlamentare
PASTORINO. — Al Ministro dell’istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:
le graduatorie di merito del concorso ordinario 2020 – di cui all’articolo 59, comma 10, lettera d), e comma 15, lettera c), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 – ai sensi dell’articolo 47, comma 11, del decreto-legge n. 36 del 2022 sono state integrate con candidati risultati idonei per avere raggiunto o superato il punteggio minimo previsto;
solo successivamente, l’articolo 20, comma 2, del decreto-legge n. 75 del 2023 ha reso suddette graduatorie ad esaurimento, stabilendo che a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025 verranno utilizzate nei limiti delle facoltà assunzionali residuali rispetto alle immissioni in ruolo necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Piano di ripresa e resilienza, ossia delle 70 mila immissioni;
dunque, nuovi concorsi per assunzioni che sarebbe possibile effettuare attingendo dalle graduatorie ancora esistenti. Infatti, il criterio utilizzato per le immissioni in ruolo è un criterio cronologico fino agli ordinari 2020 (graduatorie di merito 2016, graduatorie di merito 2018, vincitori graduatorie di merito straordinario 2020 e graduatorie di merito ordinario 2020), dopodiché gli idonei 2020 vengono «superati» dai vincitori dei nuovi e successivi concorsi del Piano di ripresa e resilienza, rischiando di aumentare la precarietà, per combattere la quale era stato indetto proprio il concorso del 2020;
ad oggi circa 30 mila docenti, idonei al concorso 2020, sono ancora in attesa di assunzione che, visti i criteri, non arriverà in tempi brevi. Solo in Liguria gli idonei 2020 sono 493 e si stima che a entrare nell’anno scolastico 2024/2025 saranno poco più di settanta di loro, su un contingente autorizzato per le immissioni di 1.299 posti su 2.104 cattedre disponibili e la differenza è già stata accantonata per il cosiddetto «concorso Pnrr» che sarà bandito nell’autunno 2024 per il raggiungimento dell’obiettivo dei 70 mila –:
se intenda adottare nuove iniziative al fine di tutelare i docenti idonei al concorso 2020 e le loro legittime aspettative di immissione in ruolo, nel rispetto del criterio cronologico relativo alle graduatorie di merito, sbloccando i tanti in attesa della cattedra e autorizzando tutti i posti disponibili, valutando una soluzione che permetta agli idonei al concorso 2020 di concorrere per il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal Piano di ripresa e resilienza, dal momento che questi ultimi hanno superato un concorso ordinario con due o tre prove selettive e sono già abilitati all’insegnamento.
(3-01423)
La risposta integrale del Ministro
Occorre premettere che, se oggi i vincitori del concorso ordinario del 2020 possono aspirare all’assunzione in ruolo grazie all’impegno esclusivo di questo Governo, tali soggetti erano stati completamente dimenticati dal precedente Governo. Quest’ultimo, nel proporre alla Commissione europea un nuovo sistema di reclutamento, non ha tenuto in alcun modo conto della loro situazione. Per sperare di essere assunti, a questi docenti non rimaneva che partecipare ai nuovi concorsi previsti dal PNRR, poiché le loro graduatorie, avendo validità biennale, erano destinate a scadere. Il nostro Governo, invece, ha trasformato tali graduatorie in graduatorie ad esaurimento, offrendo a questi docenti la prospettiva di essere assunti gradualmente, in parallelo e non successivamente alle assunzioni previste dal PNRR.
Come previsto dall’articolo 20, comma 2, del Decreto Legge 75 del 2023, lo scorso 3 luglio è stato preso l’impegno, in quest’aula, di iniziare gli scorrimenti di queste graduatorie già da questo anno scolastico, considerando sia i vincitori che gli idonei. Ebbene, l’impegno è stato mantenuto. Infatti, quest’anno sono stati assunti circa 6.000 tra vincitori e idonei dei precedenti concorsi, una cifra superiore alle aspettative.
Tuttavia, è necessario sottolineare che la realizzazione della riforma del reclutamento prevista dal PNRR presenta ancora dei vincoli che è necessario rispettare per non perdere parte dei 24 miliardi dell’ultima tranche del PNRR. Grazie ad un intenso e proficuo dialogo con la Commissione europea, siamo riusciti a rimodulare questi vincoli, ottenendo che l’obiettivo delle 70.000 assunzioni di docenti reclutati secondo il nuovo sistema fosse suddiviso in tre tranche e posticipato al 31 dicembre 2026.
Desidero inoltre informare di aver già avuto modo di rappresentare al Ministro Fitto la mia convinzione, supportata da un’analisi della prima applicazione della riforma del reclutamento del PNRR, della necessità di avviare un nuovo confronto con la Commissione europea. L’obiettivo è ottenere ulteriori margini di flessibilità nell’attuazione della riforma, in modo da poter considerare anche situazioni specifiche del sistema italiano, come quella da lei sollevata, che non sono state adeguatamente valutate dal precedente Governo durante la fase di redazione del piano.
Contrariamente alle preoccupazioni sollevate, questo Governo ha mantenuto la parola data, assumendosi il compito di offrire una prospettiva concreta a questi docenti. Abbiamo raccolto la sfida di conciliare le esigenze di un reclutamento che si svolga ordinariamente attraverso procedure concorsuali con quelle delle diverse categorie di precari e idonei che si sono formate negli anni, a cui finora non era stata data alcuna prospettiva e alcuna risposta.