Assunzioni docenti: Valditara vuole cambiare le regole del reclutamento, ma c’è da convincere l’Europa. Le ipotesi
Nuove regole del reclutamento per rendere sempre più efficaci le immissioni in ruolo dei docenti ogni anno, dato che, nonostante gli sforzi, la supplentite resta sempre un’emergenza aperta.
Si tratta del piano che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha comunicato alle organizzazioni sindacali, insoddisfatte del contingente insufficiente autorizzato dal MEF per il prossimo anno scolastico.
Nel corso dell’incontro del 31 luglio, Valditara ha da un lato ricordato che il contingente autorizzato è frutto delle regole imposte dall’Europa, dunque regole previste dal PNRR, che non consentono modifiche sostanziali alle procedure di reclutamento già avviate.
Dall’altro lato, il Ministro ha spiegato la scelta per il prossimo anno, sottolineando come la procedura concorsuale, basata sull’esperienza dei concorsi banditi a dicembre 2023, garantirà una copertura della maggior parte delle cattedre disponibili per il prossimo anno scolastico. Le assunzioni seguiranno il consueto riparto, attingendo dalle graduatorie di merito dei concorsi precedenti (2016, 2018, 2020) e dai nuovi concorsi PNRR.
Tuttavia, Valditara ha detto chiaramente, riferiscono i sindacati, che si è comunque impegnato ad avviare una trattativa con la Commissione Europea, tramite il Ministro per l’attuazione del PNRR, Raffaele Fitto, per ricercare soluzioni più efficaci in futuro.
Da Pittoni a Bucalo, la Destra spinge da sempre sul doppio canale
Scardinare le regole imposte dall’Unione Europea però non sarà facile. D’altronde, lo stesso Governo aveva recentemente provato a portare la norma in Parlamento: nel decreto anticipi dello scorso dicembre 2023, un emendamento già introduceva l‘assunzione dei docenti da GPS.
Un disegno di legge a firma della senatrice Bucalo, recante “Disposizioni in materia di formazione e reclutamento degli insegnanti”, porta questo tema all’ordine del giorno.
Senza contare l’impegno portato avanti da anni da Mario Pittoni, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, già presidente della commissione Cultura al Senato, instancabile nell’affermare che il il sistema del doppio canale di reclutamento sarebbe l’unica soluzione per assumere con regolarità gli insegnanti e combattere la supplentite.
In verità, all’inizio del 2023, in piena interlocuzione con Bruxelles, il Governo aveva tentato di inserire proprio il doppio canale di reclutamento come sistema da introdurre con i fondi del Pnrr, assunzioni da GPS sulla falsariga di quanto avviene con i posti di sostegno negli ultimi anni, però anche sui posti comuni.
Interpellato a proposito della questione, recentemente Valditara ha detto: “di non essersi mai espresso circa il doppio canale di reclutamento dei docenti. Ogni decisione sul tema sarà assunta dopo adeguate valutazioni.”
Chiaramente la posizione del Ministro è equilibrata. Tuttavia, appare difficile immaginare che il Ministro, che fa parte della Lega e del Governo di centro-destra, non stia pensando, fra le soluzioni possibili, proprio al doppio canale di reclutamento.
Doppio canale di reclutamento: di cosa si tratta
Ma cos’è il doppio canale di reclutamento? Si tratta dello scorrimento delle graduatorie GPS dopo l’esaurimento delle attuali graduatorie da cui vengono conferiti i ruoli, GaE e Concorsi.
Anche per gli anni scolastici 2024/25 e 2025/26, come spiegato in precedenza, è stato approvato lo scorrimento delle GPS di prima fascia per il sostegno con norma inserita nel DL PNRR e già pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
La norma non prevede invece lo scorrimento delle GPS per i posti comuni.