Assunzioni docenti, Valditara: “Già 6mila idonei assunti, procederemo fino all’esaurimento delle graduatorie. Procediamo confronto con l’Europa”
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha replicato all’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi-Sinistra) in merito all’immissione in ruolo e alla stabilizzazione del personale docente e amministrativo del comparto scuola.
Valditara ha invitato a “fare chiarezza sulla realtà dei fatti senza fare demagogia”, sottolineando che la procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea nel 2019 riguarda diverse categorie di lavoratori del settore pubblico e non solo il personale scolastico. Inoltre, i contenuti specifici del ricorso saranno definiti solo nelle prossime settimane.
Il Ministro ha rivendicato l’impegno del governo per allineare il trattamento economico dei docenti precari a quello dei docenti di ruolo attraverso la revisione della ricostruzione di carriera, un intervento che ha comportato un investimento di 21 milioni di euro nel 2023 e di 30 milioni nel 2024.
Riguardo alle assunzioni, Valditara ha ricordato l’accordo con la Commissione Europea per l’assunzione di 70.000 docenti tramite i concorsi PNRR entro il 31 dicembre 2026, un termine prorogato rispetto all’iniziale scadenza del 2024. Grazie a questa trattativa, il governo ha potuto assumere oltre 40.000 docenti al di fuori dei concorsi PNRR e ha avviato l’immissione in ruolo dei docenti idonei dei precedenti concorsi, con 6.000 assunzioni già effettuate. Il Ministro ha assicurato che si procederà gradualmente fino all’esaurimento delle graduatorie.
Valditara ha poi affrontato la questione degli stipendi dei docenti italiani, precisando che i dati del 2022 non tengono conto dell’ultimo aumento previsto dal contratto firmato a gennaio 2024. Poi ha sottolineato che la “discesa” nelle graduatorie europee è dovuta alla mancanza di rinnovi contrattuali per 11 anni, dal 2009 al 2020. Il governo ha stanziato 3 miliardi per una nuova definizione contrattuale e si impegna a destinare ulteriori risorse all’aumento degli stipendi.
Il Ministro ha concluso ribadendo l’impegno del governo a ottenere dalla Commissione Europea maggiore flessibilità nella revisione della riforma del reclutamento, evidenziando le peculiarità del sistema italiano.