Assunzioni docenti, si punta al doppio canale: da un lato le graduatorie dei precari e dall’altro i vincitori di concorso. Ma bisogna modificare il decreto sostegni bis

Non si tratta certo di un mistero ma è bene evidenziare che il piano per stabilizzare i docenti precari previsto sia dalle forze politiche che dai sindacati, non è altro che una versione 2.0 del doppio canale di reclutamento, sistema di assunzioni previsto dalla legge 417 del 1989 e nasce da un decreto voluto dall’allora Ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella. Sistema poi cancellato ma che oggi, viene considerato il metodo più efficace per far fronte alla stabilizzazione dei precari. Ma prima c’è da modificare il testo del Dl sostegni bis in Parlamento. E non sarà facile.
Al momento, infatti, il decreto presenta un piano transitorio riservato ai precari che hanno almeno tre anni di servizio. Questi precari, tuttavia, sono quelli inseriti in prima fascia delle Gps, le nuove graduatorie delle supplenze nate la scorsa estate su proposta dell’ex Ministra Azzolina.
Il problema, fatto notare dai sindacati e dalle forze politiche, è che le Gps di prima fascia non risolverebbero il problema delle cattedre vuote a settembre: si stima infatti, secondo quanto riportato dalla relazione tecnica del Dl sostegni bis, che ci siano circa 18 mila insegnanti pronti per l’assunzione. Troppo poco per fronteggiare l’esercito di supplenti previsto.
Ecco allora che la Lega, spalleggiata da una parte del Pd e dalle altre forze del centrodestra, chiede sia la possibilità di “pescare”i docenti dalle Gps di seconda fascia, e dall’altro lato, di togliere a questo punto il requisito dei 36 mesi di servizio.
Scelta che vedrebbe d’accordo anche i sindacati, insoddisfatti del testo licenziato dal Governo, piuttosto distante dalle previsioni del Patto per l’Istruzione firmato pochi giorni fa.
I docenti che sono tra prima e seconda fascia, con il requisito dei 3 anni di precariato alle spalle, scrive Italia Oggi, oscillano sulle 80 mila unità. Un numero enorme, soprattutto per alcune classi di concorso, che potrebbe richiedere anni perché sia smaltito con il meccanismo del doppio canale di assunzione.
Inoltre, sappiamo che il pacchetto di provvedimenti per il reclutamento dei nuovi insegnanti in capo al ministero dell’Istruzione sono diversi. Ben 9 decreti ministeriali per la definizione dei nuovi bandi a partire dal concorso veloce per le materie scientifiche Stem e quello per i posti a tempo determinato per le supplenze.
Le strade sono due: o il Ministro Bianchi troverà un modo equilibrato per portare a termine sia le assunzioni dei precari che quelle da concorsi ordinari, oppure dovrà attendere come tutti le proposte emendative prodotte dal Parlamento.
Una cosa è certa: così come abbiamo spiegato in precedenza, la struttura di reclutamento e stabilizzazione dei precari così come è prevista dal decreto sostegni bis non piace proprio a nessuno. E soprattuto, sia forze politiche che sindacali, non la ritengono risolutiva.