Assunzioni docenti, anche in Campania sarà boom di supplenti. I sindacati: “Preoccupati per la continuità didattica”
Anche in Campania sarà boom di supplenti all’avvio dell’anno scolastico. Quest’anno saranno solo 3106 le immissioni in ruolo previste. Il resto dei posti saranno assegnati ai precari.
Il problema, comune a tutti i territori, è legato ai posti non assegnati per le procedure concorsuali legate al Pnrr. Come sappiamo, per effetto del decreto sport e scuola, le immissioni in ruolo su queste graduatorie saranno attive fino al 31 dicembre.
L’Ufficio scolastico regionale diretto da Ettore Acerra, si legge su Il Mattino, ha reso noto alle organizzazioni sindacali il prospetto delle nomine in ruolo per provincia. Delle 3.106 assunzioni autorizzate dal Ministero dell’istruzione e del merito, 1.410 andranno alla provincia di Napoli. Alle scuole dell’infanzia del napoletano andranno 110 assunzioni su posto normale e 11 su posto di sostegno; alle primarie spazio per 201 nomine in ruolo su posto comune e 77 su posto di sostegno.
Fra le novità ci sarà l’esordio dei maestri di educazione motoria alla scuola primaria, con un mini esercito di 121 maestri specializzati reclutati dal concorso da poco concluso.
Dopo Napoli, la provincia di Salerno registrerà più assunzioni, complessivamente 649 suddivise nelle varie classi di concorso.
Rispetto all’anno scorso, fa sapere l’Ufficio scolastico, si registrano in Campania mille alunni in più con disabilità e 2 mila posti in più, per un totale di 12.032 posti in organico di diritto.
Nel frattempo il tracollo demografico non conosce sosta, con ben 18 mila alunni persi nell’arco di un anno scolastico.
“Ci saranno tanti posti accantonati per il concorso 2023 che verranno assegnati a supplenti con contratto fino all’avente diritto – dichiara Roberta Vannini, segretario regionale Uil scuola Campania – in barba alla tanto sbandierata continuità”.
Dello stesso tono la posizione di Domenico Ciociano, segretario regionale Gilda Unams: “Purtroppo quest’anno la procedura assunzionale è più complessa e richiederà più tempo, siamo preoccupati per la continuità didattica degli alunni nei primi giorni di lezione”, chiude Ciociano.