Assunzioni docenti, 45mila posti autorizzati. Sindacati delusi: problemi all’avvio dell’anno scolastico e precariato ancora vivo

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Nella giornata del 24 luglio il Ministero ha comunicato il numero di immissioni in ruolo per i docenti autorizzati dal MEF: 45 mila. Numero però che ha deluso le organizzazioni sindacali dato che i posti vacanti e disponibili restano alti per l’anno scolastico 2024/2025.

Gli USR, nei prossimi giorni andranno a suddividere il contingente assegnato per classe di concorso e provincia, cercando di assegnare con precisione i posti in modo orientato alla copertura delle reali cattedre vuote.

Come funzioneranno le assunzioni?

I posti messi a disposizione per le immissioni in ruolo dei docenti saranno inizialmente suddivisi al 50% tra GaE e graduatorie dei concorsi. Ci sarà però, come sappiamo, un ordine da seguire, considerando le innumerevoli graduatorie che si sono create negli ultimi anni. QUI L’ORDINE DELLE IMMISSIONI IN RUOLO.

Il Ministero ha informato che non sono stati autorizzati per le immissioni in ruolo tutti i posti liberi, perché una parte è stata accantonata per i vincitori del secondo concorso da bandire in autunno.

Da segnalare la graduatoria di merito del primo concorso del Pnrr, che si sta svolgendo attualmente. A questa procedura verrà destinato il 50% dei posti residuati dalle immissioni in ruolo da GM 2016 e 2018 (compresa la fascia aggiuntiva).

Inoltre, da sottolineare che dalle GM del concorso in esame si può arrivare ad assumere sino a 20.000 posti dei 44.000 a disposizione. 

Su questo punto però dobbiamo evidenziare una novità: come indicato dall’art. 14/7 del DL 19/2024 (decreto PNRR), nel caso in cui si riesca a rientrare nelle assunzioni preventivate per il 2024/25, le graduatorie del concorso continuerebbero ad essere scorse, anche oltre le 20mila assunzioni preventivate per il 2024 (ciò sarà probabilmente possibile, quando saranno pronte anche le GM del secondo concorso PNRR, che dovrebbe essere bandito il prossimo autunno). E di conseguenza le immissioni in ruolo da questa graduatoria potranno effettuarsi ben oltre il 31 agosto ma si potranno concludere entro il 31 dicembre 2024.

Ancora troppi resteranno fuori

Le organizzazioni sindacali, convocate dal Ministero il 24 luglio, sono state informate dei numeri previsti e il prospetto non è affatto piaciuto.

La CISL Scuola, ad esempio, ha fortemente criticato la decisione di formulare una richiesta di assunzione per un contingente inferiore – di ben 18.561 unità – al numero di posti vacanti e disponibili. In tal modo si impedisce di fatto lo scorrimento completo delle GM 2020, costringendo gli idonei a sostenere un ennesimo concorso.

Ancora in riferimento alle istruzioni operative, la CISL Scuola ha chiesto che, tenuto conto delle diverse possibili casistiche, venga esplicitata con la massima precisione la fase relativa all’applicazione delle diverse riserve di posti.

Nettamente critico anche il commento della Flc CGIL, partendo dal fatto che la scelta di un contingente di assunzioni ridotto e risicato all’osso “non sia affatto condivisibile“.

Anche il sindacato guidato da Gianna Fracassi ha posto l’attenzione sulla “beffa ai danni degli idonei dei concorsi ordinari 2020 e ordinari STEM, che potranno avere delle nomine solo in via residuale“.

Senza contare, fa notare la Cgil, che anche “per le GPS 1 fascia sostegno pochi posti a fronte di un mare di cattedre vacanti, la maggior parte delle quali attribuite a supplenza sino al 30 giugno“.

Inoltre, “la scelta di fare le nomine dal concorso PNRR ad anno scolastico avviato danneggerà la continuità didattica e complicherà l’avvio dell’anno scolastico, con l’avvicendamento di più docenti sulle medesime classi“.

Il non aver autorizzato tutti i posti disponibili, in attesa di una futura procedura concorsuale, in ragione del PNRR, determinerà, in molte regioni, la mancata assunzione in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari“, osserva Giuseppe D’Aprile, numero uno di Uil SCUOLA RUA.

Ciò si verificherà – prosegue – anche per le assunzioni dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) di I fascia sostegno soprattutto nella procedura a chiamata nazionale (mini call veloce). Ciò determinerà una notevole riduzione delle assunzioni rispetto a quelle che potevano essere autorizzate”.

In pratica – aggiunge il sindacalista – aumentano i canali di assunzione e diminuiscono i posti, che vengono accantonati per una futura procedura concorsuale non ancora avviata”.

Secondo D’Aprile, “ai 250 mila precari – molti dei quali collocati a pieno titolo in graduatorie già vigenti e che la stessa politica ha reso ad esaurimento – ad esempio gli idonei del concorso ordinario del 2020, va data una risposta immediata in termini di assunzione. E invece di puntare alla stabilizzazione di tutto il personale precario che rappresenterebbe un volano di crescita per l’intera economia del Paese e a una scuola con il personale in servizio già dal prossimo primo settembre, garante della continuità didattica degli alunni, si preferisce accantonare posti sui quali si dovrà necessariamente assumere un supplente per procedure concorsuali ancora da espletare”.

Dobbiamo anche quest’anno constatare – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF che le assunzioni in ruolo accordate dal Mef risultano molto al di sotto delle aspettative: i posti realmente liberi, senza titolare di cattedra, sono almeno il triplo di quelli annunciati in queste ore. Stando così le cose, il precariato rimane vivo perché si assumerà in ruolo solo il 20% dei supplenti annuali.

Va bene che una parte dei posti vacanti saranno assegnati ai vincitori di concorso in atto – osserva Pacifico – ma non possiamo continuare ad accettare che delle cattedre libere, come almeno le 70.000 di sostegno, continuino ad essere assegnate ad un fantomatico organico di fatto che non ha alcun motivo di esistere se non per fare cassa sulle spalle dei precari e per danneggiare la continuità didattica degli alunni”.

TUTTE LE RISPOSTE AI QUESITI SULLE IMMISSIONI IN RUOLO

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