Assunzioni docenti, 10mila andate perse. Anief: colpa dei vincoli alla mobilità e della mancata di indennità di sede, prenderanno la Carta del docente ma è ormai certo che si supereranno le 200mila supplenze annuali
“Sui docenti precari della scuola lo Stato continua a sbagliare: anche quest’anno sono andate perse oltre il 20% delle immissioni in ruolo, con 10mila supplenti costretti a rifiutare posto fisso perché proposto dall’algoritmo lontano dalla loro residenza. Le loro cattedre andranno ad aggiungersi alle 200mila già destinate a supplenza annuale. Sulle mancate accettazioni delle stabilizzazioni pesano tantissimo i vincoli sulla mobilità dei neo-assunti e la mancanza di una specifica indennità di sede”: a dichiararlo è oggi a Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacato ha appreso che si sono fermate a 40.619 le assunzioni a tempo indeterminato a fronte di 50.807 posti autorizzati. Se ai 10.000 posti avanzati si aggiungono le 31.000 cattedre accantonate per le assunzioni del Pnrr, si arriva ad oltre 41.000 ulteriori supplenze annuali con scadenza al 31 agosto 2024.
“La buona notizia è che questi supplenti – continua Pacifico – come tutti quelli nominati su posto vacante, grazie ad Anief avranno per la prima volta la carta dei docenti a partire da settembre. Gli altri potranno ottenerla sempre coi ricorsi al giudice. E al tribunale potranno rivolgersi anche coloro reclamano giustamente la stabilizzazione e i risarcimenti danni per non essere mai stati stabilizzati pur avendo superato i 36 mesi minimi di servizio previsti dalla direttiva 1999/70/CE, introdotta dal Consiglio europeo proprio per evitare l’abuso sistematico di precariato. Anief, quindi, denuncia la precaria scuola italiana in Europa e continua a sostenere che serve al più presto, già con la prossima legge di bilancio, l’attivazione del doppio canale di reclutamento del personale scolastico”.
LA DENUNCIA ALLA CORTE UE
Dopo aver denunciato per la prima volta il 16 gennaio 2010 l’abuso dei contratti a termine dei precari italiani, Anief ha deciso di procedere con il deferimento dell’Italia in Corte di Giustizia europea per l’evidente abuso dei contratti a termine. L’obiettivo del sindacato è procedere con l’immissione in ruolo e i risarcimenti danni dei precari ricorrenti per non essere mai stati stabilizzati pur avendo superato i 36 mesi minimi di servizio previsti dalla direttiva 1999/70/CE, introdotta dal Consiglio europeo proprio per evitare l’abuso sistematico di precariato.
IL RICORSO PER CARTA DOCENTE
Sulla Carta docente ai precari non può passare inosservato il pesante parere Corte di Giustizia europea nel maggio 2022 e del Consiglio di Stato di qualche giorno prima: lo stesso governo Meloni ha deciso di cambiare linea approvando il decreto Salva-Infrazioni, ora all’esame del Parlamento, anche se limitandone l’estensione ai soli precari dell’anno in corso e con supplenza fino al 31 agosto. Questo significa che presentare ricorso con Anief per vedersi assegnata la Carta diventa per il 90% dei precari l’unica strada per vedersi riconoscere tale diritto, andando a recuperare somme utili per esercitare meglio la propria professione e per il proprio aggiornamento. Chi intende avere maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa del nostro sindacato, in modalità singola o collettiva, può collegarsi con la pagina internet predisposta dall’Anief.