Assunzioni da concorso straordinario, per Anief occorre attendere esito prove suppletive
Concorso straordinario, la promessa di Bianchi: vincitori in cattedra il 1° settembre. Anief: bisogna attendere l’esito delle prove suppletive.
Chi supererà il concorso straordinario della scuola secondaria sarà in cattedra già prima del 1° settembre 2021; lo ha detto il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo a Radio Rai 1. Secondo la stampa specializzata, la dichiarazione non sorprende “Bianchi, fra le sue priorità, ha messo quella proprio del primo settembre. Ecco perché bisogna affrontare subito il problema della mobilità (è in corso un approfondimento sul vincolo quinquennale) e quello degli organici e il reclutamento”, commenta Orizzonte Scuola.
“Sono tutti temi – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – sui quali attendiamo di confrontarci proprio con il nuovo ministro dell’Istruzione. Sulla mobilità ci siamo già espressi in questi giorni, presto vorremmo farlo anche sulle necessità di ampliare gli organici così da accogliere i nostri studenti in gruppi-classe con numeri più umani e compatibili con la sicurezza, ma anche per cancellare una volta per tutte il precariato con numeri mai visti, tanto che quest’anno si è arrivati a sfiorare le 250 mila supplenze annuali, oltre che cambiare le norme datate sulle modalità di accesso ai ruoli, soprattutto aprendo alle richieste di accesso automatico dopo 36 mesi di supplenze che l’Europa fa da anni senza avere seguito.
A tal proposito è vero che il concorso straordinario è in dirittura di arrivo, ma continua a pesare molto il problema delle mancate partecipazioni alle prove. Anief ha presentato ricorso e sono giunte le prime sentenze favorevoli. Quindi, la fine della procedura che porterà in ruolo 32 mila docenti della secondaria non può di certo terminare se prima non si definisce la partita delle suppletive”.
Anief ricorda che il TAR del Lazio ha dato piena ragione all’Avvocato Patrizia Gorgo dell’Anief sulla necessità di prevedere prove aggiuntive per coloro che non si sono potuti presentare per cause correlate alla malattia o alla normativa sul contenimento del contagio da Sars-COV-2.
Il giudice regionale ha ritenuto pertinente la motivazione di non presentarsi alle verifiche, ritenendo “sussistente il pregiudizio irreparabile che i ricorrenti subirebbero nel non poter partecipare alla selezione prima che questa si concluda definitivamente, con conseguente obbligo dell’Amministrazione di prevedere una sessione suppletiva non appena si registreranno le condizioni di sicurezza necessarie”.