Assunzione Precari, niente tre anni di servizio da prima fascia Gps e abilitazione per i docenti di seconda fascia: lo chiedono i sindacati

Si sarebbe creato un fronte comune fra le organizzazioni sindacali nel corso del tavolo tecnico con il Ministero del 4 giugno, dedicato alla formazione e reclutamento degli insegnanti. La richiesta delle sigle sindacali sembra convergere verso una modifica dei punti fondamentali del decreto sostegni bis relative alla stabilizzazione del precariato.
Si tratta di un tavolo di confronto permanente, che vedrà sicuramente altre tappe nei prossimi giorni.
In base a quanto apprende Orizzonte Scuola, il fronte compatto dei sindacati consisterebbe nel far cadere il requisito dei tre anni di servizio per i docenti precari di prima fascia delle Graduatorie provinciali, attualmente previsto dal testo licenziato dal Governo.
Dall’altro lato, per tutte le sigle sindacali è altresì importante permettere ai docenti di seconda fascia Gps di ottenere l’abilitazione tramite un percorso ad hoc.
Le organizzazioni sindacali hanno comunque posto l’attenzione su un altro aspetto, ovvero della necessità di avere dati concreti per comprendere come procedere con le immissioni in ruolo per il prossimo settembre. Dati che l’amministrazione fornirà a breve, anche in vista degli esiti della mobilità previsti per lunedì 7 giugno, che darà senz’altro un quadro reale della situazione. Una mappatura dei posti disponibili che dovrà precedere il reale modus operandi di assunzione dei docenti.
La strada, come spiegato in precedenza, sembra comunque essere quella del doppio canale di reclutamento, sistema di assunzioni previsto dalla legge 417 del 1989 e nato da un decreto voluto dall’allora Ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella. Le organizzazioni sindacali guardano infatti ad un sistema binario di questo tipo. Dalla politica, anche il senatore della Lega Mario Pittoni ha indicato più volte questa strada, presente nel disegno di legge 1920 a firma proprio del senatore leghista.
Nei giorni scorsi Marcello Pacifico, dell’Anief, a proposito delle mdofiche della fase transitoria del reclutamento precari, ha detto: “avremmo la soluzione che ci permetterà di reclutare 80mila insegnanti ed entro il 1° luglio. L’Europa ce lo ripete da troppo tempo: dopo 36 mesi un precario deve essere stabilizzato, il doppio canale deve essere a regime”. Il sindacato ha proposto degli emendamenti che dunque, alla luce dell’incontro odierno, si trovano in linea con le proposte delle altre sigle sindacali.
Dunque c’è condivisione dell’obiettivo: per la Flc Cgil “il fatto che il decreto abbia previsto la chiamata da GPS costruisce una cornice che può dare riposte ai problemi del reclutamento, ma perché il meccanismo diventi efficace occorre correggere le limitazioni che ostacolano le assunzioni. In un Paese dove da anni non si propongono procedure abilitanti, non è credibile proporre una procedura straordinaria che prevede solo il contestuale possesso dei due requisiti dell’abilitazione e dei tre anni, occorre invece avviare i percorsi abilitanti a regime, in modo da garantire l’accesso all’abilitazione ai precari con tre anni di esperienza, ai docenti di ruolo ingabbiati e investire sulla formazione“.
“L’obiettivo”, dice Elvira Serafini dello Snals, è “di non lasciare indietro nessuno e saranno indispensabili modifiche anche sulla questione del sostegno, prevedendo la stabilizzazione dei docenti senza titolo di specializzazione”.
“Non c’è dubbio che motivazioni e obiettivi della manifestazione indetta per il 9 giugno restano tutti confermati: il Governo, ma anche le forze politiche e il Parlamento, non commettano l’errore di negare ascolto al mondo della scuola. Sarebbe una grave mancanza di riguardo rispetto a un milione di persone che attendono da anni un giusto riconoscimento del lavoro che svolgono, ma soprattutto si rischierebbe di compromettere la possibilità di fare del dopo pandemia una stagione di impegno diffuso e condiviso per l’innovazione, la crescita e il rilancio del nostro sistema scolastico“, ha detto Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola.