Assunzione docenti precari, Vacca (M5S): “Una sanatoria non può essere la soluzione. Gli studenti hanno diritto alla migliore istruzione” [INTERVISTA]
Gianluca Vacca, del M5S, spiega che una sanatoria per assumere i docenti precari non può essere la soluzione per reclutare i migliori insegnanti, che devono invece passare da un concorso ordinario, come quelli già banditi dalla ex Ministra Azzolina e rimasti bloccati a causa della pandemia.
Resta al centro del dibattito scolastico la questione reclutamento e concorsi: il tema è al momento arenato a causa dello scontro all’interno della maggioranza fra Lega e Movimento Cinque Stelle: i primi chiedono di stabilizzare i docenti precari con un concorso per titoli e servizi mentre i pentastellati chiedono di proseguire con i concorsi ordinari, l’unico vero strumento per portare avanti il merito.
Nei giorni scorsi lo stesso Ministro Patrizio Bianchi ha invitato l’intero Parlamento a trovare una sintesi delle posizioni per sbloccare la situazione e dare una risposta ai lavoratori ma anche agli studenti.
A Orizzonte Scuola interviene il deputato del M5S Gianluca Vacca, che spiega la posizione dei pentastellati in tema di precari e reclutamento. Il deputato tocca però anche il tema della riapertura delle scuole e delle priorità da inserire per la scuola sul Recovery plan.
E’ in corso uno scontro politico all’interno della maggioranza di Governo sul tema reclutamento. Il M5S punta sui concorsi ordinari. Come intendete risolvere il nodo cattedre vuote a settembre 2021?
Sicuramente una sanatoria non può essere la soluzione, e fortunatamente il ministro Bianchi su questo è d’accordo con il MoVimento 5 Stelle. A settembre prossimo avremo 32mila docenti in ruolo in più grazie al concorso straordinario che si è da poco concluso, e se necessario si potranno immettere nella scuola nuove professionalità scorrendo le graduatorie dei vecchi concorsi, laddove ancora presenti. Bisogna essere sinceri nel dire che la carenza di organico nelle scuole è una patologia italiana, di cui il Paese soffre purtroppo da moltissimi anni e che il cambio di Governo non ha aiutato a curare. Ma bisogna esserlo anche riconoscendo che davanti a noi non c’è la situazione catastrofica di cattedre vuote che spesso viene raccontata: si è parlato di 200mila posti scoperti quando invece le stime reali parlano di almeno la metà. Non si giustifichi dunque una sanatoria con la presenza di caos ingestibile: il piano messo in campo dall’ex ministra Azzolina e portato avanti dall’attuale sottosegretaria Floridia, che comprende anche due concorsi ordinari, deve andare avanti.
Chi propone una stabilizzazione per titoli e servizi prevede comunque un percorso di formazione per i precari con prova finale. Non pensa sia sufficiente?
Sono convinto che non lo sia. Sulla competenza del corpo docente non possiamo permetterci una valutazione sommaria, perchè i nostri studenti e studentesse hanno diritto alla migliore istruzione, meritano il massimo della qualità che il sistema scolastico può offrire loro. Inoltre credo sia un segnale molto grave considerare eludibile il rispetto del dettato costituzionale, che prevede appunto il superamento di un concorso meritocratico per lavorare nella pubblica amministrazione.
Sul sostegno la situazione è ancora più disperata probabilmente: sarà sufficiente il concorso riservato proposto proprio dal M5S presente in legge di bilancio?
Sicuramente quella misura è fondamentale e va ad aggiungersi alla norma, sempre in legge di Bilancio, che stanzia risorse per 25mila insegnanti in più di sostegno in 3 anni. Anche quello del sostegno è un problema di lunga data, la cui risoluzione dipende anche dal nostro sistema universitario: bisogna fare in modo che gli atenei siano in grado di formare docenti in numero adeguato a coprire le necessità di organico. Da questo punto di vista, la ministra Messa sembra voler lavorare nella giusta direzione.
Prima di settembre c’è la fine di questo anno scolastico che prevede il ritorno in presenza degli studenti. Eppure la sicurezza in termini di trasporti e tracciamenti non sembra essere garantita
È da un anno che chiediamo con forza alle Regioni di fare di più per dare priorità al diritto all’istruzione. Dal punto di vista delle risorse per potenziare i trasporti, il Governo ha fatto la sua parte e il problema è stato appunto nella mancata organizzazione dei singoli territori. Per quanto riguarda il tracciamento, c’è un piano per l’utilizzo dei test salivari del nostro sottosegretario Sileri che aspetta solo di essere attuato. Il risultato della sottovalutazione della scuola ce l’abbiamo di nuovo sotto gli occhi: tutti quegli studenti che il 26 contavano di tornare finalmente in classe, non potranno più farlo per una retromarcia del Governo dovuta proprio a queste inefficienze regionali. È una mossa ingiusta, che svantaggia ancora una volta i più penalizzati, cioè i nostri giovani. Il MoVimento 5 Stelle chiedeva e chiede ancora il ritorno in classe al 100%, anche alle superiori e in zona rossa. Assaporare anche solo per un mese la normalità, dopo un anno di enormi sacrifici, è essenziale per gli studenti.
Recovery plan: su cosa bisogna intervenire per quanto riguarda la scuola
In Parlamento abbiamo fatto osservazioni importanti, che ci auguriamo vengano recepite nel testo finale. Tra queste, c’è sicuramente un’attenzione particolare all’edilizia scolastica, intesa sia nel senso di adeguamento degli edifici ma anche di ammodernamento degli ambienti. Vogliamo che la scuola si innovi tanto nella didattica quanto nella struttura, e che rafforzi la sua presenza sui territori come presidio socio-culturale imprescindibile. Fondamentale sarà contrastare l’abbandono scolastico: un fenomeno già grave prima della pandemia, e che ora rischia pericolosamente di esplodere. Dobbiamo affascinare i nostri giovani con l’istruzione e la sana socialità: così gettiamo le basi di un futuro migliore.