Assunzione 70 mila docenti entro il 2024, bisogna concludere prima due concorsi. Il Governo ha chiesto più tempo all’Europa
Molto probabilmente non si arriverà in tempo al 2024 per l’assunzione di 70 mila insegnanti come previsto dal Pnrr. Ecco perchè il Governo ha chiesto a Bruxelles una proroga di 2 anni dato che ci sono di mezzo due concorsi e l’avvio dei percorsi abilitanti.
Che la tempistica prevista dalla legge 79/2022 per immettere in ruolo 70 mila nuovi docenti con le nuove regole del Pnrr era stretta lo si è capito già da tempo.
Adesso diventa sempre più una certezza con l’esecutivo Meloni che ha chiesto all’Unione Europea una revisione della scadenza della fase transitoria: non più 31 dicembre 2024 ma 31 dicembre 2026.
La conferma è arrivata pochi giorni da dal responsabile scuola della Lega Mario Pittoni, intervenuto su Os TV: “è stata formalizzata la richiesta a Bruxelles di spostare di due anni la scadenza della fase transitoria prevista nel 2024”.
Il motivo della richiesta della proroga è semplice: per arrivare alla quota fissata di 70 mila assunzioni da Pnrr bisogna espletare due concorsi.
Il primo è in partenza a breve, entro l’autunno, ovvero il concorso straordinario ter, che metterà in palio 30 mila posti circa.
L’altra procedura concorsuale attesa sarà ordinaria ed è legata ai percorsi abilitanti in partenza nei prossimi mesi.
Concorso straordinario ter
Dunque, da un lato, come sappiamo, in autunno partirà il concorso riservato ai precari con 3 anni di servizio e ai laureati con 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022, che garantirà una parte dei 70 mila immessi in ruolo, ovvero circa 30 mila posti.
Al momento non sappiamo ancora se il concorso riguarderà solo la scuola secondaria e quali classi di concorso saranno coinvolte, o anche la scuola di infanzia/primaria nonché i posti di sostegno.
I requisiti di accesso per i posti comuni includono: laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + abilitazione per la specifica classe di concorso, oppure tre anni di servizio negli ultimi cinque, entro il termine di presentazione della domanda, svolti presso le scuole statali, anche non continuativi, di cui almeno uno specifico, oppure laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Gli ITP possono accedere con laurea di primo livello + abilitazione oppure diploma di accesso alla classe di concorso (il requisito sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024).
I requisiti di accesso per i posti di sostegno richiedono il diploma di specializzazione conseguito ai sensi del DM n. 249/2010 per il grado richiesto.
Il concorso ordinario
Tuttavia, per arrivare alla quota 70 mila bisogna attendere l’altro bando di concorso, ovvero il primo concorso ordinario legato al Pnrr.
Ma questo concorso è legato a doppio filo ai percorsi abilitanti, che ancora non sono partiti e presumibilmente non potranno concludersi prima del prossimo anno accademico. E dunque, appare improbabile arrivare alla scadenza del 31 dicembre 2024, motivo per cui il Governo ha chiesto una proroga per consentire ai primi abilitati, di acquisire i 30 CFU necessari e poter partecipare al concorso. Una volta ottenuti i vincitori, questi docenti potranno essere assunti e, dunque, inseriti nella quota di 70 mila previsti dal Pnrr.
Per agevolare il tutto il Ministero potrebbe prevedere l’accesso con riserva dei docenti che stanno per conseguire il percorso dei 30 CFU.
Concorsi docenti PNRR
Molto importanti le novità contenute nel decreto PA BIS, che è intervenuto sul sistema di formazione e reclutamento delineato dal D.lgs. 59/17, apportandovi importanti modifiche.
La nuova normativa vede il nuovo sistema di formazione e reclutamento della scuola secondaria di primo e secondo grado come modificato dal DL n. 36/2022 (convertito in legge n. 79/2022), articolato in:
- un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA;
- un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, cui accedono gli abilitati (ed anche i docenti che, alla data di presentazione delle istanze, abbiano svolto nelle scuole statali tre anni di servizio anche non continuativo, negli ultimi cinque, di cui uno nella specifica classe di concorso di partecipazione);
- un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.
Il concorso docenti si articola in:
- prova scritta
- prova orale
- graduatoria di merito
Le prove concorsuali
Il decreto PA bis, dunque, interviene sulle prove concorsuali delle prossime procedure legate al Pnrr. Ricordiamo che i concorsi sono connessi alle 70mila assunzioni previste entro il 31 dicembre 2024 e che vedranno l’introduzione di prove scritte informatizzate.