Assunti in ruolo grazie al “Servizio civile universale”, in otto vengono licenziati. Uno ottiene il reintegro

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Modena, licenziati alcuni lavoratori della scuola assunti in ruolo a inizio anno scolastico. Secondo le prime ricostruzioni i lavoratori, tutti Ata, tra collaboratori e amministrativi, neoassunti in ruolo in varie scuole del capoluogo emiliano, all’atto della domanda per l’assunzione Ata 24 mesi avrebbero prodotto un titolo non idoneo.

In particolare, stando alle testimonianze che abbiamo raccolto tra gli interessati, si tratterebbe del Servizio civile universale che com’è noto e come abbiamo riferito più volte anche con riferimento ai candidati insegnanti da quest’anno dà diritto a una riserva di posti. Probabilmente il titolo in alcuni casi non è stato ritenuto esattamente corrispondente a quello richiesto dalla normativa e in effetti non tutte le forme di Servizio civile sono da considerare come “Servizio universale”.

Nei giorni scorsi avevamo pubblicato la Nota che l’Ufficio scolastico regionale del Lazio aveva inviato alle Istituzioni scolastiche di Roma e Provincia e alle organizzazioni sindacali del Comparto Scuola “Come è noto – vi si legge una delle novità che ha interessato l’aggiornamento delle GPS valide per il biennio scolastico 2024/2026, è stata la riserva del 15% dei posti destinata agli aspiranti che hanno svolto e concluso senza demerito il servizio civile universale. Orbene, ai sensi del D. Lgs. 06.03.2017 n. 40 (istitutivo del servizio civile universale), il Servizio Civile Universale deve essere stato svolto dopo l’entrata in vigore della suddetta legge e deve avere una “durata non inferiore ad otto mesi e non superiore a dodici mesi, anche in relazione alla tipologia del programma di intervento” (art. 16, comma 4). In mancanza di tali requisiti, il servizio civile deve intendersi come servizio civile nazionale e non universale e non può attribuire alcun diritto alla riserva dei posti. Pertanto, le SS.VV. dovranno verificare l’effettivo possesso del titolo di riserva di cui si tratta, prestando attenzione al tipo di servizio dichiarato da ciascun candidato”.

Non sappiamo quali elementi siano stati ravvisati nel caso di specie per giungere alla risoluzione del contratto di lavoro per i lavoratori Ata in questione. Fatto sta che otto di loro hanno ricevuto la lettera di licenziamento da parte dell’amministrazione. Del caso si sono poi occupati i sindacati e i legali degli interessati. Nei giorni successivi, tuttavia, alcuni di loro hanno ottenuto l’annullamento del licenziamento a seguito di una ipotizzabile rivalutazione del titolo, mentre per altri il licenziamento è stato poi confermato. Si può immaginare lo sconforto di persone che avevano brindato un mese prima per l’immissione in ruolo e che poi hanno dovuto fare i conti con la nuova realtà. Nel leggere la lettera di licenziamento i lavoratori si sono pure domandati se al licenziamento avrebbe fatto seguito un paventato depennamento dalle graduatorie per le supplenze che però non c’è stato, almeno stando a quanto ci risulta.

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