Assistente alla maternità, Ammaniti: “Sbagliata l’idea. Anche ai papà serve un aiuto”

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Massimo Ammaniti, psicoanalista e docente di Psicopatologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma, discute l’importanza di una formazione qualificata nel fornire assistenza alla genitorialità, criticando l’idea dell’assistente materna come insufficente.

In un’intervista a La Repubblica, Ammaniti sottolinea che la terminologia “assistente materna” è fuorviante. A suo avviso, la focalizzazione solo sulla madre trascura il ruolo del padre durante la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino, così come la dinamica tra i genitori. Suggerisce un approccio di co-genitorialità, in cui entrambi i genitori sono coinvolti e supportati.

Ammaniti insiste sull’importanza di una formazione specializzata, spiegando che l’assistenza alla genitorialità è un campo delicato che richiede una comprensione profonda delle interazioni tra madre, padre e bambino. Questo include la capacità di identificare segni di depressione post-partum, ansia pre-partum, e possibili disturbi precoci nel bambino.

L’investimento del governo è visto come un passo positivo, ma necessita di essere canalizzato in modo rigoroso. Ammaniti solleva domande sul tipo di formazione che riceveranno gli assistenti, la metodologia che adotteranno, e l’esperienza che avranno. Sottolinea che questi aspetti sono cruciali per garantire un’assistenza efficace e scientificamente validata ai genitori.

Lo psicanalista suggerisce di aumentare le risorse e il personale dei consultori, per fornire un supporto più ampio e integrato alla genitorialità, oltre a sostenere la natalità in modo più efficace.

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