Assenze studenti, primo anno il più a rischio ma dati complessivi in calo. Quadro critico nei professionali: bocciato 1 studente su 14 [REPORT MIM]

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Il fenomeno degli studenti non ammessi alla classe successiva per mancata frequenza continua a rappresentare una criticità per il sistema scolastico, in particolare negli istituti tecnici e professionali.

Secondo l’ultimo report ministeriale, nel 2022/2023 – l’anno scolastico più recente oggetto del monitoraggio – il 2,7% degli studenti delle scuole secondarie è stato respinto per aver superato il limite massimo di assenze.

Frequenza scolastica e diritto allo studio: obblighi e limiti normativi

Ricordiamo che la frequenza scolastica regolare è parte integrante del diritto allo studio. Le norme prevedono che lo studente debba frequentare almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto dal curricolo, salvo deroghe motivate da documentazione medica o situazioni eccezionali.

Tale limite è vincolante ai fini della validità dell’anno scolastico e della conseguente ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato. Il mancato raggiungimento della soglia comporta la non ammissione automatica, indipendentemente dal rendimento scolastico, salvo diversa valutazione del consiglio di classe in presenza di assenze documentate e giustificate.

Dispersione implicita e assenteismo: due facce della stessa criticità

La dispersione scolastica si manifesta:

  • in forma esplicita, con l’abbandono totale del percorso, ma anche
  • in forma implicita, quando lo studente frequenta in modo irregolare, accumula assenze elevate o non partecipa in modo attivo alla vita scolastica, pur restando formalmente iscritto.

L’assenteismo cronico, spesso legato a disagi familiari, difficoltà socio-economiche, problemi relazionali o demotivazione, è, dunque, una delle principali cause di dispersione implicita, con impatti negativi sul percorso formativo e sullo sviluppo personale degli studenti.

I dati del Ministero: il primo anno è il più a rischio

Il primo anno delle superiori si conferma il più delicato: il 3% degli iscritti non ha ottenuto l’ammissione a causa delle assenze. Il dato si abbassa leggermente nelle classi successive:

  • 2,3% al secondo anno,
  • 2,8% al terzo,
  • 2,7% al quarto.

Licei: incidenza marginale, ma con differenze

Nei licei il fenomeno è più contenuto (0,6% in media), ma presenta variabilità interna:

  • nei licei artistici, ad esempio, il 3,1% degli studenti del primo anno non supera l’anno per assenze;

  • negli altri indirizzi, la percentuale oscilla tra 0,5% e 0,6%.

Tecnici ed economici: aumento sensibile

Negli istituti tecnici si riscontrano tassi più elevati:

  • 3,8% nei percorsi economici;

  • 3,3% in quelli tecnologici;

  • con picchi nel primo anno, che arrivano al 4,2% e 3,5% rispettivamente, sintomo di un adattamento problematico al passaggio dalle medie.

Professionali: il quadro più critico

È però negli istituti professionali che si registra la situazione più grave:

  • 7,4% di studenti bocciati per assenze, pari a circa 1 su 14;

  • il dato sale al 7,8% al primo anno e resta elevato anche nei successivi:

    • 6,8% al secondo anno,

    • 7,3% al terzo,

    • 7,6% al quarto.

Il dettaglio per indirizzo di studio

Un fenomeno in calo, ma ancora allarmante

La percentuale complessiva di studenti respinti per assenze è in diminuzione rispetto all’anno precedente (-12%), ma resta una delle principali cause di bocciatura, soprattutto in alcuni percorsi scolastici.

Il report del Ministero

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