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Assegno universale figli e detrazioni: da marzo la staffetta, cosa cambia?

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Con l’assegno unico universale per le famiglie con figli sotto i 21 anni, addio pure alle detrazioni per i figli. Ma cosa cambia in concreto e quali sono le differenze che si ritroveranno in busta paga gli interessati?

Con l’avvento dell’assegno unico per i figli, viene ridefinito tutto l’apparato delle misure di welfare per le famiglie italiane. Ridefinizione è la parola esatta da utilizzare, perché contrariamente a ciò che si pensa, non tutte le misure precedenti verranno abolite, ma solo rivisitate.

Infatti con l’assegno unico sui figli, verranno meno il bonus bebè, gli Anf, il premio alla nascita e le detrazioni per i figli a carico. Ma molti di questi strumenti resteranno attivi, come per esempio gli Assegni per il Nucleo Familiare o le detrazioni. Infatti prendendo ad esempio proprio le detrazioni per familiari a carico, queste continueranno ad essere fruibili, perché non vengono certo abolite.

Per le detrazioni Irpef quindi meglio parlate di ridefinizione che non di cancellazione totale. Ecco effettivamente cosa cambia con l’ingresso dell’assegno universale dal prossimo primo di marzo, alle detrazioni che comunemente i lavoratori italiani con persone a carico sfruttavano.

Dalle detrazioni all’assegno universale, ma la novità riguarda solo i figli

Con l’avvio delle domande per l’assegno universale, parte il grande cambiamento delle misure a sostegno della genitorialità. Il via dal primo marzo, quando al posto dei bonus, delle detrazioni e degli assegni, entra in campo la misura universale.

Come è naturale che sia, va sottolineato che la misura riguarda sostanzialmente solo i figli e precisamente quelli al di sotto dei 21 anni di età ma a carico dei genitori. Spariscono quindi le misure tipo il bonus bebè per esempio, oppure il premio alla nascita a partire dalla fine del settimo mese di gestazione. Ma detrazioni ed Anf per esempio restano in funzione, come sostegno ai lavoratori e alle famiglie che non rientrano nel perimetro dell’assegno universale e per quei familiari diversi dai figli sotto i 21 anni che risultano comunque a carico dei nuclei familiari.

Detrazioni figli a carico  e assegno unico, cosa cambia di concreto?

L’intervento normativo che ha introdotto l’assegno universale è del 18 novembre 2021 ed è il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri dopo una lunga fase di studio e limatura. Infatti doveva entrare in funzione già dallo scorso mese di luglio 2021, ma il tutto fu posticipato prima a gennaio 2022 e adesso a marzo 2022.

Il decreto ha corretto diversi punti della normativa vigente in materia di welfare per le famiglie e tra questi punti anche l’articolo n° 12 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi (TUIR). Parliamo dell’articolo che disciplina anche le detrazioni per familiari a carico.

Si tratta di quelle voci che i lavoratori si ritrovano nelle buste paga, nelle Certificazioni Uniche e sulle dichiarazioni dei redditi, che abbattono l’Irpef da pagare.

Come già detto, non viene prevista una abolizione delle detrazioni per carichi di famiglia, ma solo una riscrittura. Infatti resteranno riconosciute le detrazioni per il coniuge a carico, per gli altri familiari a carico e pure per i figli, naturali, adottivi o affidati, sempre  a carico ma con una età superiore a 21 anni.

Non essendo previsto il riconoscimento dell’assegno unico e universale per questi altri familiari a carico continuano ad essere in funzione le detrazioni.

Un chiarimento è necessario per i figli disabili. In questo caso l’assegno unico universale non prevede limiti di età. In pratica, per i figli alle prese con situazioni di disabilità l’assegno universale è erogato anche per quelli al di sopra dei 21 anni. Quindi, non saranno più attive le maggiorazioni destinate ai figli disabili in materia di detrazioni fiscali. E pure l’altra importante maggiorazione, quella destinata a famiglie numerose, che hanno più di tre figli a carico, scompare dai radar del TUIR.

Detrazioni figli a carico anche nel 2022 per chi non percepisce l’assegno unico

Quindi, per i figli al di fuori del perimetro dell’assegno universale, restano le detrazioni. Va ricordato al riguardo che per figli a carico si intendono quelli con redditi propri fino a 2.840,51 euro (4.000 euro per quelli fino a 24 anni di età).

Per capire cosa si perde a livello di detrazioni, per i figli che adesso passano dentro la misura universale, occorre richiamare al calcolo delle detrazioni come previsto dalla normativa vigente. Nello specifico, la detrazione Irpef (in linea generale),come riportato letteralmente dall’articolo 12 del TUIR,  “spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 95.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 95.000 euro”.

L’importo guida di 95.000 euro viene incrementato in presenza di figli ulteriori al primo, in misura pari a 15.000 euro per ognuno di essi.

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