Assegno unico universale, serve un chiarimento sui contributi statali
Una riflessione a due mani sull’assegno unico e universale per i figli, per la quale ringrazio il nostro gentilissimo lettore.
L’assegno unico e universale ha generato diverse polemiche, dubbi e perplessità soprattutto laddove i genitori risultano separati, divorziati o non conviventi tra loro. Si è scatenata una sorta di guerra, in molti casi, per il diritto alla somma e prendiamo spunto da una, lecita, considerazione, di un lettore, per proporre un approfondimento della questione:
Buonasera
Da ciò che ho letto sul vostro sito in merito all’assegno “unico universale”, occorre tenere in considerazione che tale Assegno viene chiamato UNICO UNIVERSALE, in quanto prevede l’inglobamento di assegni familiari, detrazioni fiscali, bonus, che sono decaduti con l’instaurazione di questo nuovo tipo di prodotto.
Ovvio è che il messaggio 1714 INPS del 2022, non fa altro che riprendere in via esecutiva, la normativa vigente in materia di Assegno Unico Universale (per questo viene definito unico universale).
Se nelle Sentenze di Divorzio ANTECEDENTI al 01. 03..2022, l’ex coniuge, presta volontà di dare “solo” l’ assegno familiare ad altro genitore, non è la stessa cosa che dare l’Assegno Unico, poiché in tutte le buste paga di ognuno dei genitori, si sono visti “decurtare” dalla data sopra citata, il 50% delle detrazioni fiscali per i figli a carico di genitori anche separati e con” affido congiunto “, inserendoli direttamente sull’assegno unico universale.
Quasi in tutte le sentenze di divorzio, soprattutto quelle antecedenti alla” decadenza ” dell’assegno familiare, non sempre si fa riferimento alle detrazioni fiscali (obbligatorie per entrambi i coniugi in egual misura del 50%).
Pertanto come si fa a quantificare con tale conglobazione dell’assegno unico universale, la detrazione fiscale spettante ad altro genitore.?
Come si può dire che a seguito di tali sentenze di Divorzio che chi rinuncia all’assegno familiare, rinuncia automaticamente all’assegno Unico Universale (come dice stesso la parola “unificazione” di tali prestazioni?)?
Ovvio che uno dei due genitori viene ulteriormente penalizzato ingiustamente, per una non corretta interpretazione della norma.
Infatti la norma prevede “CONTRIBUTI Pubblici” (ed è solo in tale circostanza che è giusto erogare l’assegno unico universale ad uno solo dei genitori se dichiarato espressamente nella sentenza del Tribunale o se il Giudice dispone che l’affidamento esclusivo sia ad uno solo dei genitori);
cosa diversa invece è se parliamo di “Contributo” (come in questo caso, dove l’assegno familiare è considerato come “unica prestazione” e non tante prestazioni unite insieme).
Per questo il Legislatore ha pensato bene di parlare al plurale, in merito ai CONTRIBUTI PUBBLICI, proprio al fine di far intendere l’inglobazione di più prestazioni, in una unica (ASSEGNO UNICO UNIVERSALE).
Pertanto ritengo opportuno chiedervi di poter approfondire tale tematica, che sta generando diverse correnti di pensiero, e contrasti inutili che potrebbero essere evitati, interpretando la Legge come deve essere realmente interpretata.
Spero di potermi essere reso utile in qualche modo.
Grazie per la vostra attenzione e Buona serata
Assegno unico, spetta ai figli e non ai genitori
Ha perfettamente ragione quando one l’accento sulla differenza tra assegno al nucleo familiare e contributi statali. Perchè quando il Giudice assegna l’ANF solitamente non si pronuncia sulle detrazioni e non basta essere titolari di ANF per avere diritto all’assegno unico al 100%.
Purtroppo, però, i contrasti sull’assegno unico non nascono solo da questo ma anche da genitori separati conviventi con i figli che si lamentano che l’altro genitore percepisca un assegno unico più alto in virtù dell’ISEE familiare loro che risulta più basso.
Senza tenere minimamente conto che non si tratta di somme che lo Stato eroga ai genitori per le proprie spese o per pagare le bollette, ma che vengono elargiti per e nell’interesse dei figli. E se l’altro genitore prcepisce una somma più alta tanto meglio, avrà più soldi da spendere per i propri figli.
Quello che noto rispondendo a tante mail e tanti quesiti è che le madri separate non hanno apprezzato la misura perchè si sono viste depredate di un beneficio che solitamente prima spettava solo a loro (e ci tengo a precisare che sono una mamma di due figli, anche io separata).
Lo Stato ha tolto due benefici fondamentali che sono, appunto, le detrazioni per i figli a carico e l’assegno al nucleo familiare. A perderci sono entrambi i genitori. Sicuramente chi guadagna di più con l’assegno unico è il genitore che prima percepiva soltanto il 50% delle detrazioni familiari. Ma non per uno sbaglio dell’attuale normativa. Bensì per un vizio di forma della precedente che era stata studiata per una famiglia più tradizionale dove c’erano la mamma ed il papà che erano sposati e che solo raramente divorziavano.
E, quindi, sia che a percepire l’ANF fosse la mamma o il papà poco cambiava. L’assegno unico e universale è un evolversi della normativa che in qualche modo segue l’evolversi della famiglia. E la Legge stabilisce che il beneficio spetti in egual misura ad entrambi i genitori. A meno che nella sentenza di divorzio il Giudice non abbia stanziato i contributi statali per i figli (e quindi sia ANF che detrazioni) ad uno solo dei due genitori.
In caso contrario si divide a metà perchè i genitori sono due anche se il figlio vive solo con uno dei due per la maggior parte del tempo. Perché ricordiamoci che nella maggior parte dei casi l’altro genitore non vive i figli 7 giorni su 7 non per propria scelta.
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