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Assegno unico per i figli: si percepisce durante i mesi di aspettativa retribuita e non retribuita?

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L’assegno unico, a differenza dell’ANF, non è legato alla busta paga e, quindi spetta anche in caso di interruzione o sospensione del rapporto di lavoro.

L’introduzione dell’assegno unico lo scorso marzo ha portato diversi cambiamenti nella normativa degli aiuti statali per i figli. Rispondiamo, in questo articolo, ai leciti dubbi di una nostra lettrice che ci scrive:

Salve, sono una lavoratrice dipendente con un contratto a tempo indeterminato e percepisco l’assegno unico.Per motivi familiari avrei bisogno di chiedere uno o due mesi di aspettativa dal lavoro.
Avendo una figlia di 5 anni ho la possibilità di richiedere l’ aspettativa retribuita al 30%.
Mi domandavo se nei mesi di aspettativa continuerò a percepire l’assegno unico.
E nel caso in cui decidessi di richiedere un’aspettativa non retribuita.. continuerò a percepire l’assegno unico?
Grazie anticipatamente per la cortese attenzione
Cordiali saluti 

Assegno unico anche in aspettativa?

A differenza degli ANF che erano legati alla busta paga, l’assegno unico non lo è. Mentre l’assegno al nucleo familiare, infatti, spettava solo ai lavoratori dipendenti e pensionati ed era anticipato dal datore di lavoro direttamente in busta paga, l’assegno unico è rivolto ad una platea di beneficiari ben più ampia.

Non spetta solo ai lavoratori dipendenti ma anche agli autonomi, ai percettori di reddito di cittadinanza, ai disoccupati con o senza NASPI. Si tratta, quindi di una misura che viene corrisposta a tutte le famiglie che hanno figli minori di 21 anni a carico, indipendentemente dall’occupazione svolta.

A pagare l’assegno unico è direttamente l’INPS sull’IBAN indicato dal richiedente. Appare chiaro, quindi, che non è legato al lavoro e se anche lei andasse in aspettativa, sia retribuita che senza retribuzione, continuerebbe a percepirlo lo stesso.

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