Assegnazione provvisoria interprovinciale, la denuncia del CNDDU: intollerabili rallentamenti di alcuni Ambiti territoriali

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CNDDU – Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione dei recenti controlli che hanno evidenziato palesi mendacità nella documentazione dei titoli addotta, punibili anche con sanzione penale, e visto anche lo stato di stallo nell’attribuzione dei posti in
assegnazione provvisoria interprovinciale in cui vertono molti Ambiti Territoriali del Sud d’Italia,
con il rischio che tanti docenti debbano pagare il prezzo dell’inefficienza a proprie spese, perdendo la possibilità di lavorare nella propria città, pur avendo alle spalle requisiti e molti anni di insegnamento, il CNDDU chiede agli organi di controllo maggiore vigilanza e attenzione durante le fasi di attribuzione delle cattedre.

Da alcune segnalazioni pervenuteci, è stato riscontrato che in alcuni casi i docenti nelle graduatorie delle assegnazioni provvisorie interprovinciali del sostegno, con requisito di almeno un anno, molto probabilmente si troveranno costretti a partire, in quanto, a causa, dei rallentamenti nelle procedure, i posti accantonati, se disponibili, verranno conferiti alle graduatorie di istituto, in quanto le operazioni di assegnazione verranno chiuse definitivamente il 31 agosto, con grave danno
economico e morale dei docenti interessati. Ricordiamo che la possibilità di optare per il sostegno è stata principalmente rivolta ai docenti della legge 107/2015 e alle classi di concorso fortemente in difficoltà perché in esubero (es. A046 – discipline giuridiche ed economiche). È veramente scandaloso assistere a simili forme di noncuranza nei confronti di chi ha già dato tanto alla scuola e ha fatto molti sacrifici.

Il CNDDU seguirà con attenzione gli sviluppi dei casi prospettati, invitando tutti i colleghi a segnalare quanto di anomalo accada in relazione alla propria realtà; inoltrerà inoltre una richiesta urgente d’incontro al Ministero dell’Istruzione per chiedere un confronto e un allargamento dei posti a disposizione almeno per la mobilità temporanea.

Invitiamo il mondo della scuola a riflettere seriamente su quanto sta accadendo e sollecitiamo la classe politica a esprimersi sulla questione in oggetto.

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