Assegnare compiti per le vacanze di Natale, SI o NO? [VOTA IL SONDAGGIO]
Come ogni anno non appena inizia il mese di dicembre si ripropone il vecchio tema: è giusto assegnare i compiti per le vacanze di Natale agli studenti?
E già nei giorni scorsi si è aperto il dibattito. Prima si sono mossi i diretti interessati, ovvero gli studenti: “Come Unione degli Studenti siamo convinti che le vacanze natalizie devono essere un periodo di pausa per gli studenti e quindi non è possibile che i ragazzi si ritrovino un carico di lavoro che li costringe a trascorrere troppo tempo sui libri, a fare i compiti”, ha detto Alice Beccari dell’esecutivo nazionale dell’Unione Degli Studenti in merito all’assegnazione dei compiti per le prossime festività natalizie.
“È essenziale che gli studenti abbiano un reale periodo di pausa sia per permettere il recupero mentale e fisico, sia per permettere il recupero didattico nel caso ci sia questa necessità. – spiega Beccari – E ancora come molti studi dimostrano, lo stacco dalla scuola serve anche per diminuire stati di ansia e stress che la stessa può provocare. Il riposo, lo stacco è necessario anche per riuscire ad essere più attivi, più interessati alla ripresa delle lezioni”.
“Occorre sempre avere buon senso. Nell’assegnazione dei compiti come in tutti gli ambiti della vita. Chi ha esperienza di scuola sa che i risultati si ottengono solo con l’esercizio e che un concetto, per essere interiorizzato, necessita di approfondimento”, ha detto Suor Anna Monia Alfieri nei giorni scorsi a proposito della questione compiti per le vacanze.
“L’interruzione dell’attività didattica in occasione del Natale cade nel cuore dell’anno scolastico e, pertanto, dello svolgimento della programmazione. La mancata assegnazione di compiti potrebbe avere importanti ricadute negative sul percorso di apprendimento: il ripasso, lo studio, l’esercitazione sono dinamiche essenziali all’apprendimento. – continua Suor Anna Monia Alfieri – Congedare gli studenti il 21 dicembre e ritrovarli a gennaio completamente digiuni di compiti non sarebbe serio da parte di una scuola realmente interessata all’apprendimento degli allievi. Sicuramente occorre misura: non si daranno 50 espressioni o frasi di grammatica, ma 20 assolutamente sì“.
C’è chi ha un approccio più aperto e possibilista a pensare ad una alternativa: “Solitamente si presentano gli insegnanti come quelli che sono orientati a caricare di compiti i propri studenti nel periodo delle vacanze – dice il professor Carlo Scognamiglio del Liceo Scientifico Cavour di via delle Carine a Roma – non è così, nell’ultimo periodo tutti i docenti si sono orientati a far svolgere ai propri ragazzi delle attività che abbiamo degli elementi creativi, per esempio ai miei studenti ho chiesto di fare delle interviste storiche ai loro nonni sui costumi e la musica degli anni ’60, queste attività hanno un significato ben preciso non come può essere un semplice esercizio sterile senza alcun significato“.
A proposito di dirigenti scolastici, sempre da Roma, da Mario Rusconi, presidente ANP della capitale, arriva come idea quella di proporre a studenti e famiglie visite a musei e mostre.
Insomma, le posizioni sono anche sfaccettate ma sicuramente si può capire chi è favorevole e chi contrario ai compiti per le vacanze.
Per tale motivo Orizzonte Scuola chiede ai suoi utenti di rispondere al sondaggio dedicato per avere un’idea di cosa faranno gli insegnanti quest’anno: assegneranno i compiti agli studenti oppure non lo faranno?
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