Concorso docenti: aspiranti sardi costretti a viaggio in continente per affrontare prova orale, interrogazione parlamentare: accorpamenti penalizzanti
Il Senatore del Partito Democratico, Marco Meloni, ha recentemente presentato un’interrogazione urgente rivolta al Ministro dell’Istruzione e del Merito, con l’obiettivo di sollevare una questione che investe gli aspiranti docenti residenti in Sardegna. Questi ultimi, dopo aver superato con successo la prova scritta del concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente, si trovano ora a dover affrontare la prova orale in regioni diverse dalla loro, una situazione che pone non pochi problemi.
Le decisioni del Ministero riguardanti l’accorpamento delle sedi concorsuali hanno messo in evidenza una penalizzazione per gli aspiranti docenti sardi. A causa di queste disposizioni, i candidati isolani si trovano a dover organizzare viaggi notevolmente più costosi rispetto ai loro colleghi del Continente. Questo è dovuto al fatto che la continuità territoriale offre tariffe agevolate solo per le tratte da e per Roma e Milano, lasciando gli spostamenti verso altre destinazioni soggetti a limitazioni e costi variabili.
Meloni porta all’attenzione casi specifici, come la difficoltà di raggiungere regioni come la Campania, la Liguria e le Marche, per le quali le opzioni di viaggio sono estremamente limitate e spesso scomode, citando l’esistenza di un unico volo diretto al giorno o la necessità di effettuare scali.
Richiamando gli articoli 3 e 119 della Costituzione, Meloni sottolinea il dovere della Repubblica di assicurare l’uguaglianza sostanziale tra i cittadini e di rimuovere gli ostacoli che limitano la loro partecipazione equa alla vita del Paese.
Nelle sue conclusioni, il Senatore fa appello al Ministro Valditara affinché riconosca l’errore commesso e adotti misure correttive in linea con il principio costituzionale di insularità. L’obiettivo è garantire pari opportunità a tutti i cittadini e prevenire qualsiasi forma di discriminazione durante le procedure concorsuali, in modo da tutelare i diritti di tutti gli aspiranti docenti, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.