Arrivano le pagelle, brutti voti “perdonati” dai genitori che invece spesso danno la colpa ai docenti

E’ tempo di pagelle e per molti non ci sono brutti voti e insufficienze al termine del quadrimestre. Eppure, i genitori non sembrano prenderla male e anzi, in molti casi, pare diano la colpa agli insegnanti.
Tutto ciò emerge dalla ricerca condotta da Skuola.net che mostra come solo una minoranza degli studenti – circa 1 su 3 – riceve una punizione per le insufficienze riportate a casa con la prima valutazione intermedia.
Alla fine del primo quadrimestre (o del secondo trimestre, a seconda dei contesti) ben 1 studente su 3 rimane sotto al sei in almeno una materia e 1 su 10 al momento ha come minimo tre insufficienze.
La ricerca rileva che il 67% degli alunni intervistati ha detto che i propri genitori hanno compreso la situazione, mostrando ottimismo e immaginando che con un po’ di impegno entro la fine dell’anno quei voti negativi diventeranno sufficienze.
Peggio è andata invece al 24% degli studenti insufficienti presenti nel campione analizzato: questi ultimi sono invece stati l’oggetto degli strali di mamme e papà.
Ed eccoci ad un altro aspetto, ovvero quelli che cercano i colpevoli nella scuola: circa 1 famiglia su 10 ha accusato, in parte se non in via esclusiva, il corpo docente di non aver supportato a dovere l’alunno. Un approccio che, in casi estremi, ha portato persino a un’escalation del conflitto genitori-docenti durante i colloqui intermedi: fisica, come riportano il 2% degli intervistati, o verbale, secondo il 4%.
Dunque non si vedono le famose punizioni, se non alcune: la più diffusa sarebbe la limitazione nell’uso di smartphone, console per videogames, tv (14%). A seguire c’è il divieto di uscire con gli amici o di dedicarsi a sport e passatempo (9%). Al terzo posto troviamo l’obbligo di svolgere dei “servizi” o dei lavoretti in caso o fuori (4%). Più rara una riduzione della paghetta (2%).