Arresto in flagranza di reato per chi aggredisce docenti e presidi, Valditara: “Giù le mani dal personale scolastico”. E sul consenso informato: “Su temi di natura sessuale più trasparenza, in caso di diniego attività alternative”

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un pacchetto di nuove misure destinate a incidere profondamente sull’organizzazione e sulla vita quotidiana delle scuole. Al termine della riunione, conferenza stampa con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Consenso informato: più trasparenza e coinvolgimento delle famiglie

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la conferenza stampa, ha evidenziato come la Costituzione italiana affidi ai genitori il diritto-dovere di educare i propri figli, ponendo al centro la persona e lo studente all’interno del sistema scolastico. In quest’ottica, le scuole saranno tenute a richiedere il consenso informato scritto e preventivo dei genitori per tutte le attività extracurricolari che trattano temi sensibili, come la sessualità, fornendo dettagli precisi sui contenuti, sui soggetti coinvolti e sul materiale didattico utilizzato. Qualora il consenso venga negato, agli studenti dovrà essere garantita un’attività formativa alternativa. L’intento dichiarato è quello di rafforzare l’alleanza scuola-famiglia, tutelando la libertà educativa e l’autonomia scolastica.

“Con questi provvedimenti manteniamo le promesse fatte. Il primo riguarda proprio il consenso informato e, per comprenderne il significato, è importante richiamare alcuni valori e principi costituzionali. L’articolo 30 della Costituzione stabilisce che spetta ai genitori il diritto-dovere di educare, istruire e formare i propri figli. La nostra è una Costituzione personalista, che mette al centro la persona, con lo Stato al suo servizio, e quindi anche la scuola deve porre al centro lo studente. In questa direzione, con il nuovo provvedimento, ispirato al valore della trasparenza, vogliamo rafforzare il patto educativo tra scuola e famiglie, come già avvenuto con la recente circolare sui compiti a casa. L’obiettivo è dare concretezza a questo patto, sottolineando l’importanza della libertà educativa, che va preservata, e garantendo l’autonomia scolastica”.

“Nel concreto, il provvedimento prevede che i genitori siano pienamente informati sulle iniziative didattiche che affrontano temi delicati come la sessualità. Per tutte le attività extracurricolari e per quelle di ampliamento dell’offerta formativa in questo ambito, le scuole dovranno ottenere il consenso scritto e preventivo dei genitori, fornendo informazioni dettagliate sui soggetti esterni coinvolti, sul materiale didattico, sulle finalità e sulle modalità di svolgimento. Se il consenso viene negato, la scuola dovrà offrire agli studenti un’attività formativa alternativa. Inoltre, i soggetti esterni chiamati a tenere questi corsi dovranno possedere requisiti di professionalità scientifica o accademica. Nelle scuole dell’infanzia e primarie, i temi legati alla sessualità potranno essere affrontati solo se previsti dalle indicazioni nazionali, come biologia, corpo umano, riproduzione ed evoluzione biologica.”

Arresto in flagranza di reato e pene più severe per chi aggredisce il personale scolastico

Tra le innovazioni più significative, il nuovo disegno di legge prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato per chi provoca lesioni personali a docenti e dirigenti scolastici. La misura, che non riguarda i minori e si applica esclusivamente alle aggressioni fisiche – restano escluse le offese verbali – modifica l’articolo 380 del codice di procedura penale, equiparando alla flagranza anche la quasi-flagranza, come stabilito dalla giurisprudenza della Cassazione. Contestualmente, viene modificato anche l’articolo 583 quater del codice penale, con un inasprimento delle pene: per le lesioni lievi, la reclusione passa dall’attuale minimo di sei mesi e massimo di tre anni a un intervallo compreso tra due e cinque anni.

Il Ministro Valditara, inoltre, ha spiegato che la norma segue un analogo intervento già adottato per il personale medico, sottolineando come il personale scolastico, subito dopo quello sanitario, sia tra i più colpiti da episodi di violenza nell’ambito della pubblica amministrazione.

Negli ultimi anni, si è registrato un aumento significativo delle aggressioni, in particolare da parte dei genitori nei confronti di insegnanti e dirigenti. Se nel 2022-23 la maggioranza degli episodi vedeva protagonisti gli studenti, dal 2023-24 la tendenza si è invertita e nel 2024-25 sono soprattutto i genitori a compiere atti di violenza. Valditara ha citato alcuni casi emblematici: a Roma, una docente è stata perseguitata e poi aggredita a bastonate dai genitori di un alunno; in Calabria, un insegnante è stato colpito con pugni da un genitore insoddisfatto delle valutazioni, finendo in ospedale con prognosi riservata; in Emilia-Romagna, un docente è stato ripetutamente preso a pugni e calci dal padre di uno studente, riportando lesioni con prognosi di 15 giorni.

“Un insegnante, un dirigente scolastico non si toccano, un educatore che lavora per i nostri figli non si tocca”, ha ribadito il Ministro, sottolineando la necessità di tutelare una funzione così delicata e fondamentale per la società. L’obiettivo della norma è garantire un clima di serenità nelle scuole, proteggendo chi ogni giorno si dedica all’educazione delle nuove generazioni.

Valditara ha precisato, infine, che l’arresto in flagranza non si applica agli studenti minorenni, che restano esclusi da questa disciplina.

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