Armi a scuola, un’emergenza giovanile che dilaga anche in Italia. Una preside: “Grave situazione, pensiamo all’installazione di metal detector all’ingresso”

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La preside dell’istituto tecnologico “Marie Curie” di Ponticelli, Valeria Pirone, in un’intervista a La Repubblica ha lanciato un preoccupante allarme sull’uso di armi tra i giovanissimi.

 L’ultimo anno scolastico è stato segnato da diversi episodi di violenza, tra cui l’accoltellamento di uno studente da parte di un compagno di classe.

Di fronte a questa “grave emergenza criminale”, come l’ha definita la preside, sono state adottate sanzioni disciplinari severe, come l’espulsione dello studente responsabile del ferimento. Tuttavia, queste misure non sembrano aver avuto l’effetto deterrente sperato.

Per questo motivo, la preside Pirone sta valutando l’adozione di misure straordinarie, come l’installazione di metal detector all’ingresso della scuola. La dirigente scolastica si è ripromessa di studiare la fattibilità di questo provvedimento durante il periodo estivo.

“Dobbiamo assolutamente intervenire”, ha sottolineato la preside, “siamo di fronte a un’emergenza che dovrebbe riguardare tutti”. L’uso di armi tra i giovanissimi è un fenomeno preoccupante che richiede una riflessione e un’azione congiunta da parte di istituzioni, famiglie e scuola.

La proposta di installare metal detector nelle scuole sarebbe controversa e apre un dibattito sulla sicurezza e sulla libertà degli studenti. Tuttavia, la preside Pirone è convinta che sia necessario adottare misure drastiche per contrastare la diffusione di armi tra i ragazzi e garantire la sicurezza di tutta la comunità scolastica.

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