In Argentina i docenti in sciopero rifiutano un aumento del 30% dello stipendio
GB – I docenti argentini sono in sciopero da più di un mese, impedendo l’inizio dell’anno scolastico e lasciando a casa circa sei milioni di studenti.Il corpo docente ha iniziato con una protesta di 72 ore per chiedere un aumento di stipendio.
In Argentina il costo della vita è aumentato del 28% nell’ultimo anno. Il presidente Cristina Kirchner aveva chiesto agli insegnanti di non bloccare l’inizio delle lezioni.
GB – I docenti argentini sono in sciopero da più di un mese, impedendo l’inizio dell’anno scolastico e lasciando a casa circa sei milioni di studenti.Il corpo docente ha iniziato con una protesta di 72 ore per chiedere un aumento di stipendio.
In Argentina il costo della vita è aumentato del 28% nell’ultimo anno. Il presidente Cristina Kirchner aveva chiesto agli insegnanti di non bloccare l’inizio delle lezioni.
Il 20 febbraio era stata convocata la ‘paritaria docente’, vale a dire il tavolo di consultazioni fra rappresentanti dei docenti ed i dirigenti del settore.
Tuttavia, nonostante il Capo di Gabinetto Jorge Capitanich puntasse a raggiungere l’accordo già il 25, la tensione tra le maggiori sigle sindacali ed il Governo federale era palpabile e l’accordo risultava ben lungi dall’essere raggiunto con facilità, vista l’intenzione del secondo di proporre un incremento delle retribuzioni pari al 22% e le prime a reclamare venti punti percentuali in più.
Difatti, benché l’inizio del nuovo anno scolastico fosse previsto fra il 26 febbraio ed il 5 marzo, a seconda della località, alla vigilia della seconda data erano ancora 19 le Province argentine i cui istituti scolastici risultavano chiusi per lo sciopero indetto dai sindacati: questo anche se accordi contrattuali con aumenti di poco più del 30% erano già stati raggiunti in alcuni distretti quali Córdoba, Santa Fe, San Luis, La Pampa e la città autonoma di Buenos Aires.
Già due giorni dopo, comunque, la fine degli scioperi di 48 ore decretava la ripresa della regolare attività scolastica in alcune Province, tra cui Córdoba, La Rioja, San Juan, Tierra del Fuego e La Pampa. Rimane ancora in sciopero, però,la Provincia di Buenos Aires: la più popolosa della Federazione, che continua a rifiutare l’aumento del 30% proposto dal governo.