Arcuri: “Il lavoro fatto in estate sulla scuola non è stato sbagliato, la scuola è uno dei luoghi più protetti”

Rispetto a marzo “siamo in un altro mondo, ora il contagio è molto più distribuito. Non penso che tutta l’Italia sia uguale: serviranno sempre di più risposte differenziate e un coordinamento puntuale fra Stato e amministrazioni locali”.
Ad affermarlo in un’intervista a Il Corriere della Sera è il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri.
“No, no siamo come a marzo, siamo in un altro mondo. In primo luogo, per la geografia: in primavera ha pagato un prezzo altissimo una parte del Paese, ora il contagio è molto più distribuito. Non penso che tutta l’Italia sia uguale nella capacità di rispettare le regole, nelle infrastrutture o nell’efficienza delle reti sanitarie. Servono e serviranno sempre di più risposte differenziate e un coordinamento puntuale fra Stato e amministrazioni locali. Come dice il presidente della Repubblica, un coro sintonico”.
“Prima riuscivamo a testare solo quando il virus aveva attaccato il corpo già da giorni. Con la conseguente entropia delle terapie intensive e la letalità elevata. Ora oltre il 70% dei testati è asintomatico. E riusciamo a scovare il virus quando è in una fase precoce. Crescono gli isolamenti domiciliari, – continua Arcuri –
diminuiscono in proporzione i ricoveri in ospedale, i posti occupati in terapia intensiva e la letalità. Il senso di ciò che abbiamo imparato è questo: rintracciare il virus sempre prima, curare le persone a casa sempre di più”.
E sulla scuola e le polemiche estive sui banchi a rotelle: “Forse il lavoro svolto non è stato sbagliato. La scuola oggi è uno dei luoghi più protetti. Per la scuola ho un budget di 461 milioni per banchi, gel, mascherine e distribuzione. Ogni giorno 11 milioni tra studenti e docenti ricevono una mascherina chirurgica gratuita in 40mila istituti. I contratti stipulati per banchi e sedie valgono 325 milioni, di cui una piccola quota per le sedute innovative. In totale 2,1 milioni di banchi tradizionali e 430 mila a rotelle: quello che ci hanno chiesto i dirigenti scolastici”.