Aprea: le mascherine di comunità per gli studenti sono inutili. No per i bambini primaria

Audizione ieri in VII Commissione Cultura alla Camera di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico istituito presso il dipartimento della Protezione civile sulle modalità di ripresa delle attività didattiche nel prossimo anno scolastico.
Tra le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico c’è quella che prevede la mascherina per gli studenti. Una mascherina che, secondo il Cts, dovrebbe essere obbligatoria dai 6 anni in su.
Una misura ieri contestata da vari parlamentari presenti in audizione, tra i quali Vittorio Sgarbi e Valentina Aprea (FI).
Quest’ultima ha fatto notare che gli studenti, secondo il rapporto del CTS, possono indossare mascherine di comunità, mentre i docenti quelle chirurgiche.
Le prime, sottolinea la parlamentare, “servono a ridurre la diffusione del virus, ma non impediscono la trasmissione”, “non servono a niente”.
Inoltre, la parlamentare ha anche avanzato una ipotesi di pericolosità dell’utilizzo delle mascherine per i bambini delle elementari, “toglietela ai bambini della primaria”, ha detto.
“Già avremo problemi a tenerli distanziati, a non portarli a mensa, non possono sopportarlo. E’ l’unico modo per farli contagiare, la prima cosa che fanno i bambini di 6 anni è di scambiarsela e non diamo la responsabilità ai docenti.”
La mascherina per questi bambini sarà soltanto “un impedimento per la comunicazione”.