Apertura posticipata per eccessivo caldo, Pacifico (Anief): “Inizio a ottobre? Si può chiudere sempre a metà giugno. Basta rimodulare il calendario settimanale”

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Importante ripristinare le 3 ore tagliate nel 2015 come tempo scuola. Il presidente dell’Anief, il prof. Marcello Pacifico, torna a occuparsi della proposta di un’apertura posticipata delle scuole a ottobre per permettere di adeguare il calendario didattico all’innalzamento climatico, di cui si parla sempre più. Il leader dell’Anief è stato intervistato in questi giorni dalla stampa nazionale e specializzata e ha spiegato la sua idea di scuola che dovrebbe sempre più adattarsi ai mutamente sociali (come nel caso della riforma Ius Scholae) e climatici in questo caso.

Intervistato da Tag24, Pacifico ha aggiunto che “il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, da anni, nel mese di settembre, si registrano temperature più alte della media stagionale, non solo nel Sud, come si potrebbe pensare, ma in diverse zone del Paese. A fronte di queste temperature torride, le scuole italiane non sono attrezzate con aule climatizzate. Spesso, inoltre, aule molto piccole ospitano più di 25 alunni per classe. Con questo clima, fare didattica diventa quasi impossibile. Le scuole non sono un parcheggio, ma luoghi dove portare avanti una didattica buona e giusta. Qual è il senso di avere gli alunni a scuola se poi i risultati non sono dei migliori”.

Continuando il sindacalista autonomo ha detto che “si potrebbero mettere in campo soluzioni diverse, anche perché negli ultimi 15anni è stato già ridotto il tempo scuola di ben tre ore: prima di stava in classe 33 ore a settimana, ora 30. Chiaramente le soluzioni starebbero poi al buon senso delle regioni, anche in base ai diversi climi che esistono nel Paese. Il punto è che, se non attrezziamo le nostre classi, climatizzandole e rendendole più vivibili, è assurdo pensare di iniziare la didattica fra due settimane”.

“Già trent’anni fa, in alcune aree del nostro Paese, la scuola iniziava a fine settembre: dunque non credo si stia parlando di una rivoluzione. Certamente la società è cambiata, tante madri lavorano, ma anche le insegnanti, per la maggior parte donne, già dal primo settembre sono a scuola. Per quanto riguarda il lavoro per recuperare quegli apprendimenti, è bene sottolineare che questo già avviene nelle nostre scuole. Dire che le scuole italiane sono chiuse tre mesi l’anno è falso, dato che già ad agosto partono i corsi di recupero in vista del nuovo anno scolastico. Noi crediamo che occorra dare più spazio alla scuola dell’autonomia, comprendendo che senza scuole attrezzate è inutile pensare di fare didattica con 40 gradi, in aule con oltre 25 alunni dentro”, ha aggiunto il presidente Anief.

“Il punto, come abbiamo denunciato nei giorni scorsi, è che ancora non si è riusciti a mettere le scuole al passo nonostante i fondi stanziati nel Pnrr. Eppure, questi interventi sarebbero fondamentali dato che, come sappiamo, la maggior parte dei nostri edifici scolastici non è in grado neanche di fronteggiare le sfide sismiche che possono verificarsi. È chiaro che, a fronte di tanti interventi che sarebbero necessari, la climatizzazione delle aule sia molto difficile. Ecco perché bisognerebbe lasciare al buon senso non solo la determinazione del calendario scolastico, ma anche iniziare a pensare al “buon tempo a scuola“ dato non dal numero di ore che si trascorrono in aula ma dal tempo dedicato alla buona didattica, ha concluso il prof. Pacifico.

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