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Ape sociale, si può lavorare dopo la pensione?

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Per chi percepisce indennità con Ape sociale è possibile lavorare? Vediamo cosa prevede la normativa e le differenze per chi è andato in pensione nel 2024.

Per chi desidera lavorare dopo la pensione anche l’Ape sociale potrebbe essere di ostacolo, visto che la normativa nel 2024 è mutata. Vediamo come ci si regola con questa misura rispondendo alla domanda di un nostro lettore che ci scrive:

Buongiorno.Avrei bisogno di un chiarimento riguarda la mia posizione.
Sono in Ape sociale dal 06/2023 ed attualmente percepisco l’ indennità regolarmente.
Siccome mi è stato proposto un contratto a chiamata da dipendente nel campo della security per due mesi con rinnovo sempre nel limite reddituale consentito dalla legge entro le 8 Mila euro lordi all’ anno.
Mi sono consultato con diversi patronati se la cosa è fattibile la risposta era che posso accettare il contratto rispettando il limite consentito.
Il contratto l’ avevo firmato 40 giorni fa circa ed ho iniziato a lavorare.
Il mio dubbio è il seguente:
Il nuovo regolamento del 2024 non dà la possibilità di lavorare come dipendente ai percettori dell’ Ape sociale con il rischio della decadenza dell’ Ape stessa.
La mia domanda è essendo percettore dell’ Ape nel 2023 vale il vecchio regolamento od il nuovo regolamento per me.
Fiducioso di una vostra risposta che mi dà una sicurezza in più.
Grazie di anticipo.

Ape sociale, si può lavorare dopo la pensione?

La risposta a questa domanda non è così scontata perchè dipende da quando è stata liquidata la prima mensilità della pensione stessa.

Per chi è andato in pensione con l’Ape sociale nel 2023 (o anni precedenti) era prevista la possibilità di lavorare sino a un reddito massimo di 8.000 euro l’anno, che scendeva a 4.800 euro l’anno in caso di attività di lavoro autonomo. Sotto tali soglie i redditi non determinavano la sospensione o la decadenza della pensione. In caso le soglie in questione fossero superate, invece, la prestazione non solo decadeva, ma era previsto anche il recupero dell’indennità percepita nell’intero anno solare in cui il limite era stato superato.

Nel 2024 la normativa è cambiata e l’articolo 1, al comma 137 della Legge di Bilancio 2024 prevede che l’incumulabilità dei redditi da lavoro con quelli dell’indennità di Ape sociale è piena e, pertanto, non è consentito svolgere lavoro autonomo o dipendente mentre si percepisce l’Ape sociale. L’unica eccezione è rappresentata dal lavoro autonomo occasionale entro i 5.000 euro (così come previsto per la quota 103).

Nel suo caso, essendo andato in pensione con Ape sociale nel 2023, si applica la normativa del 2023, quella che consentiva lavoro dipendente entro 8.000 euro e lavoro autonomo entro i 4.800 euro. Il divieto assoluto di cumulare i redditi da lavoro con quelli di Ape sociale, quindi, vale solo per chi è andato in pensione con questa misura nel 2024.

L’Inps, in ogni caso, spiega che le nuove regole non si applicano a chi ha ricevuto la certificazione del diritto alla prestazione entro il 31 dicembre 2023, anche se la domanda di pensione è stata, poi, presentata nel 2024.

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