Anno scolastico nuovo, problemi vecchi: emergenza presidi e docenti in Lombardia. I sindacati: “Servono 20mila supplenti, oltre 150 scuole senza dirigente scolastico”

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Mentre gli studenti lombardi approfittano delle vacanze estive, gli operatori scolastici lavorano febbrilmente per prepararsi al prossimo anno accademico. Una delle difficoltà più pressanti che devono affrontare è la scarsa attrattività della Lombardia per insegnanti e dirigenti scolastici, che si riflette nel numero di scuole senza presidi e nell’elevato numero di supplenti.

Come segnala La Repubblica, dopo aver completato le procedure di mobilità, 153 scuole in Lombardia rimangono senza un preside, una situazione che si ripete anno dopo anno. “Bisogna attendere l’immissione in ruolo dei nuovi dirigenti, ma il timore è che le reggenze non saranno poche”, avverte Matteo Loria, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lombardia.

Questa carenza di dirigenti, tuttavia, non è dovuta a un pool di candidati insufficiente. Rimangono infatti 160 aspiranti dirigenti dall’ultimo concorso del 2017. Il problema, secondo Loria, è l’attrattività della Lombardia, dovuta a un costo della vita più elevato rispetto ad altre regioni italiane e a stipendi insufficienti.

A questo si aggiunge un altro problema storico della regione: il numero di supplenti. Il Ministero dell’Istruzione ha assegnato alla Lombardia 11.654 immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico, lasciando circa 9.000 posti a disposizione dei supplenti. Tuttavia, come afferma Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl Scuola Milano, il numero di supplenti necessari potrebbe arrivare a 20.000 a causa del numero di insegnanti in più graduatorie.

La soluzione a questi problemi vecchi è necessaria per garantire che l’anno scolastico nuovo non inizi con le stesse difficoltà.

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