Anno prova docenti neoassunti, compiti e compensi del TUTOR. Vale come attività di formazione

I tutor dei docenti in anno di formazione e prova rivestono un ruolo di grande importanza e responsabilità, soprattutto nel caso di neo assunti che si approcciano per la prima volta all’insegnamento o hanno svolto poco servizio. Quali compiti e adempimenti devono svolgere i tutor? E’ previsto un qualche riconoscimento per tale ruolo?
Normativa di riferimento
I compiti del docente tutor sono quelli previsti dal DM n. 850/2015, attuativo della legge n. 107/2015. Annualmente, inoltre, sono fornite apposite indicazioni tramite una nota ministeriale che nello specifico è stata pubblicata lo scorso 15 novembre.
Designazione
La designazione dei docenti tutor è di competenza del dirigente scolastico che, al tal fine, è tenuto a sentire il parere del collegio dei docenti.
Compiti e adempimenti
Come leggiamo nel DM n. 850/2015, il docente tutor:
- collabora con il dirigente scolastico nell’organizzazione delle attività di accoglienza, formazione, tutoraggio e supervisione professionale;
- accoglie il neoassunto/docente con passaggio di ruolo nella comunità professionale;
- favorisce la partecipazione del suddetto docente ai diversi momenti della vita collegiale della scuola;
- esercita ogni utile forma di ascolto, consulenza e collaborazione per migliorare la qualità e l’efficacia dell’insegnamento del docente in anno di prova;
- nell’ambiente online Indire: associa il docente che segue; compila il questionario di monitoraggio; scarica l’attestato di svolgimento della funzione di tutor;
- collabora con il docente in anno di prova nella redazione del bilancio di competenze iniziali;
- fornisce informazioni al dirigente scolastico ai fini della sottoscrizione, tra DS e docente in anno di prova, del patto di sviluppo professionale (redatto sulla base del suddetto bilancio di competenze);
- osserva in classe il docente in anno di prova e, a sua volta, è osservato dallo stesso; tali momenti di osservazione sono preceduti da una fase di progettazione e seguiti da una fase di rielaborazione/riflessione, al fine di evidenziare punti di forza e debolezza del docente;
- può inoltre collaborare con il docente in anno di prova nell’elaborazione, sperimentazione, validazione di risorse didattiche e unità di apprendimento;
- predispone un’istruttoria sulle attività formative predisposte e sulle esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola del docente neo-assunto; trattandosi di un’istruttoria, la stessa dovrà essere supportata da dati e documenti.
Nello specifico, relativamente al docente neo assunto, possiamo dire che il tutor deve seguirlo durante l’intero anno scolastico:
- favorendone l’integrazione nella comunità scolastica;
- guidandolo nello svolgimento delle previste attività e collaborando con lo stesso nella realizzazione delle medesime;
- favorendone la riflessione sui punti di forza e debolezza;
- intervenendo sui punti di debolezza individuati, sia direttamente (suggerendo cosa fare) che indirettamente (ad esempio, adottando in classe, durante la reciproca osservazione, metodi e strategie didattiche e relazionali efficaci, attinenti ai punti di debolezza individuati).
In sede valutazione finale dei docenti in anno di formazione e prova, infine, il docente tutor integra il Comitato di valutazione, dinnanzi al quale il docente neoassunto/con passaggio di ruolo sostiene il colloquio, e presenta allo stesso (Comitato) le risultanze emergenti dalla summenzionata istruttoria.
Compenso economico e attività formativa
I docenti, che svolgono la funzione di tutor, ricevono (art. 12, comma 5, DM 850/2015) un compenso economico nell’ambito delle risorse assegnate alla scuola per il Miglioramento dell’Offerta formativa.
Oltre al compenso economico, il docente tutor riceve un’apposita attestazione di quanto svolto.
Nello specifico, le attività svolte (progettazione, confronto, documentazione e l’eventuale partecipazione agli incontri iniziali e di restituzione finale seguiti dai neoassunti) possono essere attestate e riconosciute dal Dirigente Scolastico come iniziative di formazione ai sensi dell’articolo 1, comma 124, della L. 107/2015, ossia quelle iniziative che rientrano nell’ambito della formazione in servizio obbligatoria, permanente e strutturale.
Il ruolo di tutor svolto positivamente, infine, può rientrare tra i criteri per la valorizzazione del merito dei docenti. Al riguardo, ricordiamo che le risorse previste specificatamente dalla legge n. 107/2015 (articolo 1, comma 126) non sono più vincolate e necessariamente destinate al riconoscimento del merito dei docenti. Ai sensi della legge n. 160/2019, infatti, le predette risorse confluiscono nel fondo per il per il miglioramento dell’offerta formativa e sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione. Ciò, tuttavia, non esclude il loro utilizzo per riconoscere il merito dei docenti.