Anief: proseguono i lavori del Tavolo Permanente per coordinare gli interventi di contrasto alla diffusione del Covid-19 negli istituti

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Comunicato Anief – Evidenziata l’importanza dell’indizione dei Tavoli Permanenti Regionali che risultano, spesso, non convocati in maniera efficace in diverse regioni. In particolare per il settore scuola pubblica, i tavoli relativi al protocollo del 6 agosto 2020 dovrebbe coinvolgere numerosi enti locali e privati. Marcello Pacifico (Anief): “In alcune regioni il Tavolo permanente è stato disertato da enti e parti direttamente coinvolti, e in alcuni casi non sono stati convocate le parti sottoscrittrici dei protocolli estivi. Gli organi di Governo, e in particolare il ministero, devono dare indicazioni chiare su chi deve partecipare ai tavoli e su come devono venire indetti”

Tra i documenti si evidenzia l’importanza dell’indizione dei Tavoli Permanenti Regionali che risultano, spesso, non convocati in maniera efficace in diverse regioni. In particolare per il settore scuola pubblica, i tavoli relativi al protocollo del 6 agosto 2020 dovrebbe coinvolgere numerosi enti locali e privati. “Si ha contezza che in alcune regioni il Tavolo permanente è stato disertato da enti e parti direttamente coinvolti, e in alcuni casi non sono stati convocate le parti sottoscrittrici dei protocolli estivi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – fermo restando che non è il periodo di fermare i lavori dei tavoli avviati; gli organi di Governo, e in particolare il ministero, devono dare indicazioni chiare su chi deve partecipare ai tavoli e su come devono venire indetti”.

Tra la documentazione è pervenuta quella relativa ai dati del Help Desk negli istituti scolastici.

Ecco gli argomenti più frequentemente richiesti

Rendicontazione: il 40% delle domande vertono sui chiarimenti sulla gestione dei fondi destinati dall’art 231 del DL 34/2020.

Arredi: nel 10% delle domande gli istituti chiedono chiarimenti sul tipo di arredi da utilizzare, in particolare nell’attesa dei banchi monoposto.

Mascherine e gel: l’8% delle domande riguardano i casi limite, in particolare su quanti non vogliano indossare i DPI e, ancor più cogenti, gli studenti di 5 anni che compiono 6 anni all’interno dell’anno scolastico.

Rilevazione, spazi e contagi: l’8% delle richieste pervenute al HDAC riguardano le modalità di rilevazione dei casi sospetti e la destinazione e gestione degli spazi scolastici, in particolare aula covid.

Utilizzo dei fondi: il 6% dei quesiti riguardano i limiti, in particolare la scadenza del 30 di settembre, per l’avvio dei piani di spesa dei fondi dell’art 231.

Categorie merceologiche: il 5% dei quesiti fino a questo momento verte sulle categorie di beni acquistabili coi fondi covid.

CUP: il 3% dei quesiti vertono sulla necessità o meno del Codice Unico di Progetto per i piani di spesa.

Organico COVID: solo l’1% dei quesiti sulla formazione e utilizzo dell’organico aggiuntivo.

Altri quesiti: 15% di domande di varia natura tra cui quarantena, gestione casi sospetti, mense, certificati medici.

Gianmauro Nonnis, vicepresidente nazionale Anief, afferma che “si tratta evidentemente di un quadro parzializzato al tempo di rilevazione, i quesiti sulla rendicontazione sono necessariamente i più frequenti per i tempi stretti di avvio programmazione di inizio anno al 30 di settembre, nel corso dell’anno scolastico le percentuali relative alle richieste sono soggette a modifiche”.

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