Anief: più di 100 docenti e Ata discriminati ottengono giustizia dai Tribunali, 235mila euro recuperati

Anief – Anche la fine di aprile sorride ai docenti e al personale della scuola che hanno deciso di opporsi alle norme sbagliate andando in Tribunale con i legali dell’Anief: nella settimana lavorativa che va dal 24 al 28 aprile, quindi in appena quattro giorni lavorativi e di udienze, oltre 100 insegnanti e amministrativi si sono visti assegnare la considerevole cifra di 235.793 euro, in media circa 2.500 euro a testa.
Meritano la segnalazione le cause vinte a Biella, Torino e Vicenza, dove alcuni docenti hanno ricevuto somme risarcitorie che vanno dai 7.200 ai 12.200 euro circa, in prevalenza per mancata equiparazione di trattamento del servizio svolto prima della stabilizzazione così come stabilito dalla giurisprudenza euro-unitaria oltre che dal parere favorevole formulato dalla Corte di Cassazione. Si tratta, è bene ricordarlo, di sentenze che comportano benefici notevoli anche sulla ricostruzione di carriera, sugli scatti di anzianità e sugli stipendi mensili, ovviamente maggiorati.
Molto interessanti sono risultati i risarcimenti, ottenuti sempre dagli avvocati che operano per Anief, riguardanti il recupero della Carta del docente (anche in modalità collettiva) a beneficio dei tantissimi precari che dal 2016 si sono aggiornati a loro spese, ma anche il risarcimento per la mancata assegnazione in busta paga della Retribuzione professionale docente (circa 170 euro al mese negati) ai supplenti che hanno sottoscritto contratti di tipo “breve”. Le sentenze vinte dal giovane sindacato riguardano anche il recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai svolte e nemmeno pagate a fine contratto.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, si sofferma sulla “mancata volontà dell’amministrazione e di chi governa la scuola italiana di cancellare una volta per tutte le leggi sbagliate e vessatorie che governano il nostro sistema formativo. Invitiamo tutti gli insegnanti e personale Ata che si sentono vittime di questo sistema ingiusto, a prendere personalmente contatto con le sedi Anief territoriali e a valutare con i consulenti sindacali territoriali la possibilità di presentare ricorso con il sindacato Anief”.