Anche il Vaticano contro la Dad: “Porta all’impoverimento intellettuale e alla deprivazione delle relazioni formative”

“Laddove le misure di contenimento hanno costretto i ragazzi alla pratica abituale, e spesso singhiozzante, della didattica a distanza, l’impoverimento dell’apprendimento intellettuale e la deprivazione delle relazioni formative sono diventati un’evidenza condivisa”.
Lo afferma un documento della Pontificia accademia per la Vita dal titolo “La pandemia e la sfida dell’educazione. Bambini e adolescenti al tempo del Covid”.
“Questa costatazione – continua il documento – non impedisce di apprezzare l’uso dei mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione per non perdere semplicemente la didattica e il contatto”.
E ancora: “La Chiesa Cattolica, a partire dall’esperienza della pandemia, indica l’urgenza di rimuovere pesanti ostacoli che impediscono un sano e positivo inserimento dei bambini e degli adolescenti nella società, e che siano create tutte le condizioni perché questo avvenga. I ragazzi devono frequentare la scuola. Lasciamo che i bambini vadano a scuola, è il rinnovato appello che nasce dal tempo della pandemia”.
Il Vaticano ritiene “raccomandabile” la vaccinazione anti Covid al di sopra dei cinque anni. In particolare, la Pontificia Accademia per la vita presieduta da mons. Vincenzo Paglia, rileva che “la vaccinazione dei minorenni, a partire dai cinque anni, con i vaccini mRna è stata autorizzata ampiamente, considerando l’elevato valore dei benefici rispetto ai rischi”.
In conseguenza “di tale opportunità, – si legge nel documento presentato oggi – diversi paesi hanno esteso la possibilità di vaccinare i bambini e gli adolescenti, con forme e limiti differenti, disciplinati dai singoli governi. Preme, in questa sede, sottolineare, che, date le circostanze dell’attuale diffusione della pandemia e della qualità dei vaccini autorizzati, la vaccinazione dei minori sopra i cinque anni può essere ritenuta raccomandabile, compatibilmente con un’equa distribuzione dei vaccini in tutto il mondo”.