Anche a San Marino è stop ai cellulari in classe: mettere al centro la didattica e la socializzazione, limitando le distrazioni del mondo digitale
L’eco del “no” al cellulare in classe, risuonato con forza in Italia, arriva anche a San Marino. Se nelle scuole italiane il divieto di utilizzo fino alla terza media è già realtà, il dibattito nella Repubblica del Titano si fa sempre più acceso, aprendo la strada a possibili nuove restrizioni.
Sull’onda dell’appello di pedagogisti e intellettuali italiani, che chiedono di vietare gli smartphone prima dei 14 anni e i social prima dei 16, anche a San Marino si leva la voce del Segretario all’Istruzione Teodoro Lonfernini, favorevole a una regolamentazione più stringente.
Una circolare di un istituto scolastico, approvata la scorsa primavera, chiedeva norme chiare sull’utilizzo dei dispositivi mobili da parte dei minori. Alle scuole medie il divieto è già in vigore, ma quest’anno il preside Remo Massari ha deciso per un ulteriore giro di vite: cellulare spento per tutto il tempo in cui gli studenti si trovano all’interno dell’edificio scolastico.
“Consigliamo alle famiglie di non comprare un device personale prima dei 12-13 anni”, afferma il dirigente scolastico a RTV, la televisione di San Marino, sottolineando l’importanza di posticipare il più possibile l’accesso autonomo al mondo digitale.
La stretta sul cellulare si inserisce in un contesto di rinnovamento per le scuole sammarinesi. Tra le novità, il ritorno alla ricreazione unica e l’introduzione di laboratori interdisciplinari, pensati per stimolare la curiosità e la concentrazione degli studenti.
Resta da vedere se il divieto di utilizzo dei cellulari verrà esteso anche alla scuola primaria, ma la direzione intrapresa sembra chiara: mettere al centro la didattica e la socializzazione, limitando le distrazioni del mondo digitale.