Anaps-Confsal risponde a Toccafondi (IV): insegnanti di Religione discriminati

L’ANAPS-CONFSAL risponde all’articolo dell’onorevole Toccafondi su Avvenire del giorno 08/01/2020.
Gentile Onorevole Toccafondi,
Dopo aver letto l’articolo su Avvenire del giorno 8/01/2020, che lei ha firmato come deputato di Italia Viva, vorremmo ricordarle alcune osservazioni che abbiamo avuto modo di farle già in altre occasioni. Come deputato di Italia Viva, lei sta dimenticando una legge fortemente voluta da Renzi stesso e cioè la Buona scuola che non è mai stata abrogata.
1. Non ci sembra che all’epoca della legge 107/15 e del D.L.vo 59/17 lei si sia opposto alle sanatorie per i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La legge 59/17 prevede per i docenti abilitati un primo concorso non selettivo senza voto minimo. Lo stesso con il quale la moglie del suo capogruppo è stata nominata a tempo indeterminato.
2. Poi ci sembra che lei ricordi solo quello che le fa comodo: dimentica o vuole dimenticare il parere del Consiglio di Stato del 04/03/1958 sul valore abilitante dell’idoneità diocesana, riportato dalla C.M. del 14/05/1975 n. 127. Nessuna di queste normative è mai stata abrogata e lei non si degna mai di farne cenno in nessuna delle sue dichiarazioni.
3. Quindi, se i docenti di religione sono abilitati per l’insegnamento della religione cattolica, lei mi può spiegare perché si ostina ad umiliare questa categoria di docenti che da decenni lavorano nella scuola, moltissimi con lauree statali, tutti con titoli e fior di aggiornamenti e che stanno difendendo il proprio posto di lavoro?
4. Lei parla di disparità? Negare agli insegnanti di Religione ciò che è stato dato agli altri come lo chiama? Non è una discriminazione? Non è una disparità? Abilitati gli uni, abilitati gli altri. Lei non può negare questo. Impugni il parere del Consiglio di Stato, faccia un ricorso, faccia quello che vuole, ma allo stato attuale questa è la normativa che lei conosce benissimo.
5. Lei afferma “ non accetto che ai lavoratori vengano dette bugie, né mezze verità”. E’ lei, se ci permette, che pecca di omissioni gravi e che ancora non si è “ degnato” di confrontarsi con chi ha pareri discordanti da un emendamento come quello presentato da lei all’ultimo minuto, senza confrontarsi con le esigenze, le aspettative degli insegnanti coinvolti. In attesa di un suo accenno.