Amadeus lascia la Rai e va su Nove. Quando disse: “Alla maturità convinsi i docenti a darmi 36 con la promessa di non fare mai il geometra”
Dopo anni di successi e programmi amatissimi, Amadeus annuncia il suo addio alla Rai (e firmerà nelle prossime settimane un contratto con Warner Bros.Discovery). Con un video su Instagram, il conduttore ha espresso gratitudine e affetto per l’azienda che lo ha visto crescere e affermarsi, sottolineando l’orgoglio e la responsabilità di aver lavorato per il servizio pubblico.
Amadeus ha ringraziato i dirigenti che hanno creduto in lui, garantendogli autonomia e serenità, e ha smentito categoricamente le voci circolate sulla stampa riguardanti presunte richieste a favore di familiari o contro ex collaboratori. “Non è nel mio stile”, ha affermato con fermezza.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alle maestranze Rai, che rappresentano “al meglio lo spirito dell’azienda”, e ai colleghi e artisti che hanno condiviso con lui progetti e idee. Parlando dei programmi realizzati, tra cui l’iconico Festival di Sanremo, Amadeus li ha definiti “un pezzo di cuore e di vita”, riconoscendo l’affetto del pubblico e l’impegno profuso nel ripagarlo con professionalità, rispetto e libertà.
La decisione di lasciare la Rai, seppur non facile, è motivata dalla volontà di affrontare nuove sfide professionali e personali. “È tempo di nuovi sogni”, ha dichiarato Amadeus, concludendo con un arrivederci al pubblico televisivo.
Dal provino casuale al successo: la carriera di Amadeus
La carriera di Amadeus è iniziata quasi per caso. Accompagnando un amico a un provino in una radio privata, la sua voce colpì i selezionatori e gli aprì le porte del mondo dello spettacolo. Nonostante la timidezza, Amadeus si trasforma davanti al microfono, lasciando emergere la sua professionalità e il suo talento.
Cresciuto a Verona in una famiglia solida e amorevole, Amadeus ha sempre riconosciuto il supporto e la libertà che i genitori gli hanno concesso: “Sono cresciuto a Verona, papà era istruttore di equitazione, mamma casalinga. Sono stati generosi con me, mi hanno lasciato libero ma ci tenevano che prendessi il diploma. Alla maturità ho promesso ai professori: datemi 36 non farò mai il geometra. Pensi che per vedere Baudo che conduceva Un milione al secondo venivo a Roma e tornavo a Verona. Mi mettevo seduto tra il pubblico”.