Alunno si appoggia alla staccionata pericolante: cade in acqua. La preside chiude il giardino, stop alla ricreazione in cortile
A Treviso uno studente è precipitato nelle acque del canale che cinge le mura della scuola, a seguito del cedimento di una staccionata pericolante a cui si era appoggiato.
Come segnala Il Gazzettino, l’evento ha portato alla temporanea chiusura del giardino scolastico, confinando gli studenti negli spazi chiusi dell’edificio durante gli intervalli.
La reazione dell’istituto è stata pronta, sebbene la soluzione proposta – l’installazione di una barriera temporanea – sia vista come una risposta a breve termine. La preside ha manifestato l’impegno della scuola nel garantire la sicurezza, annunciando lavori di delimitazione dell’area a rischio.
Tuttavia, questo non è l’unico grattacapo per la comunità scolastica. Alcuni studenti hanno sollevato l’attenzione su altre mancanze infrastrutturali, come tapparelle difettose che, o non si alzano, rendendo le aule buie, o rimangono completamente sollevate, esponendo gli studenti al riverbero solare. Queste condizioni compromettono non solo il comfort, ma potenzialmente anche il rendimento accademico.
La lista delle lamentele si estende anche ai servizi igienici della scuola, spesso sprovvisti di carta e sapone. Un problema, sostengono gli studenti, che persiste da anni e che, nonostante le segnalazioni, sembra cadere nel dimenticatoio.
Queste questioni sollevano interrogativi più ampi sulla manutenzione e la sicurezza nelle scuole, sottolineando la necessità di investimenti adeguati per garantire ambienti di apprendimento sicuri e funzionali. La gestione efficace delle infrastrutture scolastiche è cruciale non solo per prevenire incidenti, ma anche per fornire un ambiente favorevole all’educazione.
La Provincia di Treviso, responsabile della gestione degli edifici scolastici, è ora chiamata a rispondere a queste esigenze, mostrando che la sicurezza e il benessere degli studenti sono prioritari.