Alunno plusdotato di 11 anni frequenterà le ore di algebra delle superiori: “Non sono più intelligente dei miei compagni, sono solo diverso”

Un alunno di quinta scuola primaria di 11 anni inizia già le superiori. Non in modo definitivo ma seguirà alcuni corsi di scuola secondaria i algebra che gli permetteranno, dopo aver concluso le scuole medie, di accedere direttamente al terzo anno di superiori.
La storia viene raccontata da Il Corriere del Mezzogiorno, in cui si spiega che tale studente ha la sindrome di Asperger e viene definito alunno plusdotato per via del suo quoziente intellettivo (146).
“L’anno prossimo, attraverso un piano didattico personalizzato – spiega la mamma -, pur frequentando le scuole medie, avrà la possibilità di seguire parallelamente le ore di algebra previste nel biennio della scuola superiore. Dopo la terza media, potrà accedere direttamente al terzo anno dell’istituto superiore”.
Dunque, ciò avverrà grazie ad un protocollo d’intesa tra la scuola elementare e una scuola superiore della sua città, Galatone, in provincia di Lecce.
“A settembre ho cominciato un percorso nella scuola superiore. Ero un po’ spaventato, ma anche felice. Mi hanno accolto tutti benissimo, anche se i ragazzi del quinto anno erano straniti nel vedere un bambino che sedeva al loro stesso banco. Ai miei compagni delle elementari, invece, ho detto che non sono più intelligente di loro, sono soltanto diverso. E che ho bisogno di fare questo progetto”, dice lo studente.
La madre continua a spiegare: “Con la diagnosi – arrivata nel 2018 – ha finalmente dato un nome al suo modo di essere. Non ha mai chiesto giocattoli, neanche a Babbo Natale. A tre anni comprò, insieme a suo nonno, un pannello solare. Eravamo esterrefatti quando seppe alimentarlo da solo. A quattro, invece, lo vidi per la prima volta leggere le etichette nei supermercati. E a cinque cambiava i sistemi operativi. Ma non era un bambino sereno: a sei ha chiesto aiuto. Così, con il supporto della dottoressa, ma anche degli insegnanti, a piccoli passi ha imparato a stare con gli altri. E adesso è un undicenne che gioca a basket e suona la batteria”.
La donna infine conclude: “Come lui ci sono tanti ragazzi plusdotati – rivolgendosi a chi vive nella stessa situazione di suo figlio, magari incontrando molteplici difficoltà -. A loro vogliamo lanciare un messaggio e dire che ci sono tante strade, come quella che il nostro bambino sta percorrendo. La società e la scuola hanno gli strumenti per rispondere alle loro esigenze”.